Incidente a Villabate vicino a Palermo, auto contro un muro: indagata anche la madre della bimba morta
Palermo, incidente a Villabate: auto si schianta e muore bimba di 3 anni, anche la madre iscritta nel registro degli indagati
Indagata anche la madre della bimba di tre anni morta a Villabate, in provincia di Palermo, dopo che l’auto guidata dal padre, sprovvisto di patente, si è schiantata tragicamente contro un muro in via Natta.
- Palermo, incidente di Villabate: auto fuori strada e bimba morta, indagata anche la madre
- Cosa si sa dell'incidente
- Il dolore della zia della vittima
Palermo, incidente di Villabate: auto fuori strada e bimba morta, indagata anche la madre
Da un lato si attendono gli esiti dei test tossicologici del padre, che chiariranno se l’uomo, quando si è messo al volante, avesse bevuto o assunto droghe; dall’altro lato trapela che anche la madre della bambina è stata iscritta nel registro degli indagati.
Altro dato importante relativo al padre è che la patente gli era stata revocata nel 2013 per “mancanza di requisiti morali” e da allora non ha più avuto con sé il documento. Adesso sia su di lui sia sulla madre pende l’accusa di omicidio stradale.
La macchina su cui viaggiavano è stata sequestrata mentre la salma della piccina è stata trasferita all’Istituto di medicina legale del Policlinico per l’autopsia.
Cosa si sa dell’incidente
Secondo quanto fino ad ora ricostruito dai carabinieri, la famiglia stava tornando a casa dopo aver passato la serata fuori casa lo scorso sabato. Intorno alle 3.30 di notte, la Volkswagen Polo su cui viaggiava il nucleo familiare è uscita di strada schiantandosi.
Sembra che la bimba deceduta si trovasse in braccio alla madre, seduta nel sedile anteriore. Pressoché illesi i genitori e l’altro figlio presente sulla vettura, anche lui di 3 anni.
Nel frattempo si sta anche cercando di capire quali fossero le condizioni dell’auto visto che tra le ipotesi, seppur per il momento non c’è alcun riscontro in tal senso, c’è quella del guasto tecnico all’impianto frenante che non avrebbe permesso al padre di rallentare una volta giunto ad affrontare la curva.
Il dolore della zia della vittima
“Non può esistere consolazione – ha scritto su Facebook la zia della vittima, sorella del quarantenne – per un dolore così profondo che ti attraversa il corpo e devasta l’anima. Una vita innocente e pura, una splendida principessa dai grandi occhi azzurri. ‘È la tua fotocopia’, mi dicevano. Il sole della famiglia, non può spegnersi così”.
“Ho sempre creduto in Dio – ha concluso la zia -, in un Dio buono che protegge… Ma ultimamente, alla luce di tutte le tragedie che accadono, mi chiedo perché a rimetterci siano sempre più spesso i buoni e gli innocenti. Perché non vengono protetti dal nostro Dio? Vivrai sempre nei nostri cuori angelo bello”.