Incendio sull'aereo diretto a Roma da Sharm el Sheikh, paura e atterraggio d'emergenza per il volo charter
C'è stato un incendio su un aereo diretto a Roma da Sharm el Sheikh: il comandante ha deciso di tornare indietro e di operare un atterraggio d'emergenza
C’è stato un incendio su un aereo diretto a Roma da Sharm el Sheikh. A bordo del Boeing 737 della compagnia ETF Airways ci sono stati attimi di panico per le 200 persone presenti che hanno assistito al pronto intervento degli steward per domarlo. Per prudenza, il volo charter è stato fatto tornare in Egitto dov’è atterrato d’emergenza, prima di ripartire poche ore dopo.
Incendio su un aereo Sharm el Sheikh-Roma
Disavventura per circa 200 persone – e molte di esse erano turisti italiani – che hanno vissuto un volo complicato che li avrebbe dovuti riportare in Italia, a Roma, da Sharm el Sheikh, in Egitto.
Partito nella mattina di sabato 4 gennaio 2025, un aereo di ETF Airways è tornato sui suoi passi dopo mezzora dalla partenza. C’è stato infatti un principio di incendio al suo interno che ha portato il pilota, dopo essersi consultato con la torre di controllo, a invertire il senso di marcia e atterrare di nuovo, d’emergenza, in territorio egiziano.
L’aeroporto di Sharm el Sheikh
La ricostruzione
Attimi di panico sul Boeing 737 della compagnia croata ETF Airways, specializzata in voli charter, operato da Neos. Quando il mezzo stava sorvolando il deserto, in una delle postazioni, è esploso un faretto all’interno di una cappelliera. Ignoto il motivo dell’inconveniente che ha colpito una barra luminosa a led che era stata installata di recente e che potrebbe aver causato il problema a causa di uno sbalzo di tensione.
Uno steward si è subito comunque messo all’opera e, in pochi secondi, ha spento l’incendio con un estintore ma il suo intervento – unito al fumo uscito dalla cappelliera – ha creato una situazione di estrema agitazione tra i passeggeri.
Per questo motivo, e per controllare che tutto fosse a posto e non ci fossero eventuali ulteriori problemi tecnici sull’aereo, il comandante ha deciso di riportare il velivolo a Sharm el Sheikh. Prudenza dunque e volontà di tranquillizzare i viaggiatori che si erano fatti prendere dal panico: queste le due ragioni che hanno spinto il pilota ad atterrare di nuovo, dopo circa trenta minuti, in Egitto.
La nuova partenza e l’arrivo in Italia
Nessuno è rimasto chiaramente ferito nei tentativi di mettere in sicurezza la cappelliera difettosa, come riporta l’agenzia Agi.
Dopo i necessari controlli e dopo aver appurato che fosse tutto in ordine, il volo NO6243 è ripartito in direzione Italia alle 15:55. Con qualche ora di ritardo rispetto al programma iniziale, i 200 passeggeri sono così atterrati all’aeroporto di Roma Fiumicino, Leonardo Da Vinci, mettendo fine a una mattinata agitata che però, per fortuna, non ha portato a gravi conseguenze.
Si tratta di un periodo, quello recente, funestato da numerosi incidenti aerei. Tra gli ultimi occorsi, quelli che hanno provocato un maggior numero di vittime sono stati registrati in Kazakistan e in Corea del Sud. Sempre più spesso si sente inoltre parlare di bird strike come una delle cause più frequenti per questo tipo di incidenti, causati in quel caso da impatti con animali e, soprattutto, uccelli. Anche per questo motivo – e per evitare che si scatenasse un panico maggiore rispetto alla portata di quanto stava accadendo – il comandante del volo NO6243 ha optato per un saggio rientro alla base, prima della nuova partenza.