Incendio al carcere San Vittore di Milano: detenuto di 18 anni muore carbonizzato nella sua cella
Tragedia a San Vittore: l'incendio potrebbe essere stato appiccato dallo stesso detenuto insieme al suo compagno di cella nel carcere di Milano
Un detenuto è morto carbonizzato nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre a causa di un incendio divampato in una cella del carcere di San Vittore, a Milano. La vittima, un ragazzo di 18 anni di origini egiziane, si trovava in custodia cautelare per rapina.
- Incendio in cella, morto detenuto 18enne
- Nel carcere di San Vittore sovraffollamento del 247%
- L'appello del sindacato al Governo Meloni
Incendio in cella, morto detenuto 18enne
L’incendio, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere stato appiccato dallo stesso detenuto insieme al suo compagno di cella, che è stato tratto in salvo grazie all’intervento tempestivo della polizia penitenziaria.
A riferirlo ad Ansa è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, il quale ha sottolineato come episodi di autolesionismo e incendi siano ormai frequenti nelle carceri italiane.
Il sindacato Uilpa chiede al Governo interventi immediati per le carceri
“Non crediamo si tratti di un suicidio” ha dichiarato De Fazio, aggiungendo che questa tragedia si aggiunge a una lunga lista di decessi che ha visto 70 detenuti e 7 agenti di polizia penitenziaria togliersi la vita dall’inizio del 2024.
La vittima si chiamava Joussef Moktar Loka Baron, era nato in Egitto il 5 febbraio 2006 ed era in custodia cautelare per rapina.
Nel carcere di San Vittore sovraffollamento del 247%
La tragedia con vittima il 18enne avviene in un contesto di grave crisi del sistema penitenziario italiano.
A San Vittore, infatti, si registra un sovraffollamento del 247%, con 1.100 detenuti stipati in una struttura progettata per accoglierne 445
“La situazione è insostenibile” ha proseguito De Fazio, sottolineando la mancanza di personale: “I 580 agenti presenti, distribuiti su più turni, sono insufficienti rispetto alle necessità“.
L’appello del sindacato al Governo Meloni
Il sindacato ha nuovamente richiamato l’attenzione del Governo Meloni sulla necessità di ridurre il sovraffollamento e potenziare il Corpo di polizia penitenziaria, oltre a garantire un’assistenza sanitaria e psichiatrica adeguata.
“La situazione delle carceri italiane è una bomba a orologeria” ha concluso De Fazio, avvertendo che, senza interventi urgenti, continueremo a leggere di tragedie evitabili.
Il 17 luglio a Salerno un detenuto ha ucciso un suo compagno di cella.