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Incendio a Taggia, fiamme vicine alle abitazioni e all'autostrada A10 in provincia di Imperia

Lo spaventoso incendio sta divorando le colline tra Taggia e Badalucco, nell'Imperiese, con problemi anche alla circolazione stradale e autostradale

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Incendio devastante in Valle Argentina, nella zona di Taggia, in provincia di Imperia, in Liguria. Le fiamme stanno divorando una collina a ridosso della A10, vicino ai piloni dell’autostrada.

Le cause del rogo nelle campagne di Taggia e Badalucco

Secondo le prime informazioni, il rogo sarebbe divampato da una serra agricola, espandendosi velocemente a causa del forte vento.

L’incendio sta devastando la vegetazione e la cenere sta venendo trasportata velocemente anche a decine di chilometri di distanza.

Gli interventi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile

I sindaci Mario Conio di Taggia e Matteo Orengo di Badalucco hanno fatto sapere di essere in contatto costante con le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco che stanno operando nell’area.

Sul posto sono intervenuti due Canadair e l’elicottero dell’antincendio boschivo, oltre ai pompieri e ai volontari della Protezione Civile.

Almeno tre famiglie evacuate, fiamme vicino alle case

Il personale dislocato sul luogo sta facendo il possibile per evitare che il rogo arrivi alle abitazioni e ai magazzini agricoli che si trovano nella zona.

Secondo quanto si apprende da fonti giornalistiche locali, sarebbero stati già evacuati gli abitanti di tre case che si trovano nel territorio di Taggia.

Sulla A10 è segnalato fumo intenso tra i caselli di Imperia e Taggia. La strada collinare della Valle Argentina è stata inizialmente chiusa a causa del denso fumo che impedisce la visibilità e dunque la libera circolazione.

Allerta siccità in provincia di Imperia: le ordinanze

A favorire le fiamme è stata la vegetazione secca a causa della situazione di siccità che sta colpendo tutta la provincia, causando ingenti danni alle colture.

Nei giorni scorsi i primi cittadini della zona si sono spesi con inviti alla popolazione sull’uso consapevole dell’acqua, e in ben nove comuni è scattato anche il razionamento.

Le ordinanze dei sindaci vietano l’utilizzo di acqua fornita dagli acquedotti pubblici per qualsiasi scopo che non sia alimentare o igienico sanitario.

Le misure sono scatti per Borghetto d’Arroscia, Diano Arentino, Dolcedo, Molini di Triora, Pieve di Teco, Pontedassio, Prelà, Vasia e Vessalico, ma non è escluso che siano estese ad altri centri se l’estate dovesse dimostrarsi particolarmente torrida.

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