In coma dopo il salmone affumicato, la storia di Roberta Fallavena: "L'assicurazione non vuole risarcire"
Una 63enne bolognese ha passato due mesi in ospedale, per un'intossicazione da Listeria, dopo aver mangiato il salmone comprato al supermercato
Quattro confezioni di salmone affumicato sottovuoto comprate al supermercato hanno stravolto la vita di una donna bolognese di 63 anni, intossicata e finita in coma. Un calvario raccontato da Roberta Fallavena, la protagonista di questa vicenda: “Ho perso due anni di vita e l’assicurazione non vuole nemmeno pagare”.
- Mangia il salmone e finisce in ospedale
- L'Ausl certifica l'intossicazione
- "L'assicurazione non vuole risarcire"
Mangia il salmone e finisce in ospedale
Roberta Fallavena non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto dopo quel 15 luglio 2023, il momento dell’acquisto di quelle confezioni di pesce, consumate così come erano.
La donna, ha raccontato al Resto del Carlino, si è sentita male due giorni dopo aver mangiato il salmone, dopo aver iniziato ad avere brividi e mal di testa, ed è rimasta in ospedale per due mesi.
Fonte foto: 123RF
Nel salmone sottovuoto acquistato al supermercato venne riscontrato il Listeria
Diventa un calvario quello di Roberta a causa di una intossicazione da Listeria: viene colpita da meningite e polmonite bilaterale, ha delle crisi epilettiche, una trombosi e inizia ad avere anche problemi cardiaci. Per 20 giorni resta in terapia intensiva dopo essere finita in coma.
Esce dall’ospedale in carrozzina e con un’invalidità dichiarata del 100%. L’invalidità si è poi ridotta al 35% ma Roberta racconta di non riuscire a correre, di faticare persino a camminare e a volte anche a respirare, di non riuscire sempre a ricordare le parole. Insomma, una vita stravolta.
Dal punto di vista legale si attende l’udienza preliminare dopo che il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per il legale rappresentante della società importatrice del salmone. L’accusa è lesioni colpose gravi e commercio di sostanze alimentari nocive.
L’Ausl certifica l’intossicazione
L’Ausl fece un sopralluogo a casa di Roberta, dopo il suo ricovero: nelle due buste di salmone non consumate e ancora sigillate venne riscontrato il Listeria in unità di 3 milioni per grammo, una quantità considerata fortemente nociva.
Il batterio nel salmone era dello stesso ceppo di quello trovato nel sangue della 63enne. E così l’Ausl decise di diramare un’allerta internazionale nell’ambito dell’Unione Europea per segnalare la pericolosità di quel lotto di salmone. E non è la prima volta che scatta l’allarme sul salmone affumicato, in passato finito anche nel mirino del ministero della Salute.
“L’assicurazione non vuole risarcire”
“L’assicurazione non vuole risarcire e questo è vergognoso”, racconta Roberta che aggiunge: “Dovrebbero ricoprirmi d’oro, anche per le tante spese sostenute, tra medicine e fisioterapia”.
Il suo avvocato parla di “vicenda spiazzante” per un’intossicazione che purtroppo poteva capitare a chiunque. E che ha cambiato la vita di una 63enne, rubandole, come dice lei “due anni di vita”.
