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In classe a Lecce con 14 bombe carta nello zaino in classe, 15enne scoperto dalla preside: cosa voleva fare

I carabinieri sono intervenuti a Lecce per sventare il pericolo di un'esplosione a scuola, a causa di 14 bombe carta portate in classe da un 15enne

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Era andato a scuola con 14 bombe carta nascoste nello zaino, mezzo chilo di polvere pirica che avrebbe potuto provocare un’esplosione con diverse vittime tra studenti e insegnanti. La tragedia è stata sfiorata in un istituto di Lecce il 31 ottobre, dove un 15enne aveva portato in classe i potenti fuochi d’artificio per venderli in vista della serata di Halloween. Per evitare il pericolo di una detonazione è stato necessario l’intervento degli artificieri, allertati dalla preside.

Le bombe carta a scuola

La dirigente scolastica ha chiamato i carabinieri subito dopo la scoperta delle 14 bombe carta, prima portate in classe nello zaino poggiato sul banco senza nessuna coscienza del pericolo, per poi essere nascoste all’interno di una busta per la spesa tra la vegetazione, abbandonata nel cortile vicino a un ingresso secondario.

Ricevuta la segnalazione i militari dell’Arma sono intervenuti immediatamente nell’istituto scolastico, fermando il minore e mettendo in sicurezza l’edificio.

Un esempio di bombe carta

L’episodio a Lecce

Secondo quanto spiegato dagli artificieri, la quantità di esplosivo era sufficiente per provocare una strage con una deflagrazione a catena, innescata anche soltanto dalla cenere di una sigaretta.

Il 15enne avrebbe fabbricato le bombe carta artigianalmente, sette da 30 grammi e sette da 50 grammi, ognuna dotata di miccia e un’etichetta che indicava il peso.

L’indagine

Su richiesta della procuratrice capo Simona Filoni, per lo studente è stata disposta la misura cautelare in una comunità penale minorile, dopo il fermo di polizia giudiziaria.

Un provvedimento disposto dal tribunale dei minori del capoluogo salentino, in ragione della gravità del fatto, del rischio di reiterazione, per il pericolo di fuga e dell’inquinamento probatorio.

Con il supporto dei colleghi di Santa Rosa, i militari dell’Arma di Lecce sono al lavoro sull’indagine che potrebbe portare a possibili complici tra i compagni, sia per quanto riguarda la fabbricazione che la custodia delle bombe.

Secondo le prime ricostruzioni, il 15enne, descritto dalla procuratrice come un “leader, spregiudicato e abile nella fabbricazione di ordigni rudimentali”, avrebbe preparato le bombe per venderle ai compagni, con accordi presi poco prima dell’intervento dei carabinieri.

Fonte foto: ANSA

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