Imprenditore italiano ucciso in Messico, Raphael Tunesi assassinato a colpi di pistola: chi era
L'imprenditore alberghiero era proprietario dell'esclusivo hotel Quinta Chanabnal, stava andando a prendere le figlie a scuola
L’imprenditore alberghiero di origine italiana Raphael Tunesi è stato assassinato a colpi di pistola in Messico, nello stato del Chiapas. L’uomo è stato vittima di un assalto per strada messo in atto da uomini armati nei pressi di una scuola nel comune di Palenque. Lo riporta il quotidiano El Pais.
L’assalto
Secondo le prime ricostruzioni delle autorità messicane, intorno a mezzogiorno di venerdì i criminali armati hanno fermato la Bmw a bordo della quale viaggiava Tunesi, che stava andando a prendere le figlie alla scuola “La Escriba”, e gli hanno sparato.
Le indagini
La procura ha aperto un’indagine per individuare i responsabili e ricostruire la vicenda, dichiarando che sul posto “gli agenti di polizia che sono arrivati lo hanno trovato all’interno di un veicolo con diverse ferite da proiettile”.
“È stato crivellato con diversi colpi d’arma da fuoco“, hanno reso noto gli inquirenti. I killer nella fuga in motocicletta hanno abbandonato le due ruote nella zona ecoturistica di La Canada.
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Chi era Raphael Tunesi
Raphael Tunesi era proprietario dell’esclusivo hotel Quinta Chanabnal, vicino al sito archeologico di Palenque, insieme alla moglie messicana. Le camere della lussuosa struttura, che ha ospitato anche le riprese di diversi film, sono ispirate ai templi maya.
Come riportato da Repubblica, l’imprenditore viveva da diversi anni nello Stato messicano del Chiapas ed era considerato un esperto di cultura maya, spesso chiamato in causa anche da politici e intellettuali.
In materia Tunesi aveva scritto anche un libro, El Arte Maya, e solo un anno fa, nell’aprile 2021 aveva partecipato al forum “Messico-Italia 500 anni di dialogo culturale” organizzato dal ministero della Cultura, sulle relazioni tra l’Italia e il Messico dalla conquista ad oggi.
All’Afp, un amico di famiglia ha testimoniato come la criminalità organizzata chieda il pagamento del “derecho de piso” (il “pizzo”) ai negozianti e agli imprenditori della zona, molto visitata da turisti nazionali e stranieri per il suo sito archeologico, uno dei più importanti della cultura Maya. Negli ultimi tempi in diversi Stati messicani si sono moltiplicati gli attacchi agli imprenditori, vittime di atti di rappresaglia quando rifiutano di piegarsi alle estorsioni.