Impagnatiello parla di suicidio dopo l'omicidio di Giulia Tramontano: "L'unico pentimento che abbia un senso"
Alessandro Impagnatiello ha parlato di suicidio come "unica forma di pentimento che abbia un senso", la confessione choc durante l'interrogatorio
“L’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita“, queste le parole riferite da Alessandro Impagnatiello al suo avvocato dopo l’omicidio di Giulia Tramontano a Senago, in provincia di Milano. Il legale del barman, Sebastiano Sartori, le ha riportate al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo. A proposito di questa confessione in cui si sospetta la possibilità di un tentativo di suicidio all’interno del carcere, l’avvocato Sartori si dice sereno: “Sono bravi e hanno trovato una giusta soluzione” ha dichiarato, riferendosi alla condizione carceraria del suo assistito.
- Giulia Tramontano, Impagnatiello parla di suicidio
- Impagnatiello nega la premeditazione
- Una raccolta fonti per la famiglia di Giulia Tramontano
Giulia Tramontano, Impagnatiello parla di suicidio
Durante l’interrogatorio di convalida del fermo tenutosi venerdì 2 giugno, l’avvocato di Alessandro Impagnatiello ha riferito le parole rese dal suo assistito subito dopo la confessione dell’omicidio.
L’interrogatorio è durato meno di un’ora, con Impagnatiello che ha confermato quanto raccontato durante la confessione dell’omicidio aggiungendo alcuni dettagli utili a ricostruire la dinamica dell’omicidio, più precisamente “particolari che riguardano l’ultima fase dell’accoltellamento“.
Alessandro Impagnatiello ha parlato di suicidio come pentimento dopo aver confessato l’omicidio di Giulia Tramontano
Secondo quanto riportato dall’avvocato Sebastiano Sartori durante l’interrogatorio, dopo aver confessato l’omicidio Alessandro Impagnatiello avrebbe detto: “L’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita”. Lo riporta ‘Ansa’.
Parole, queste, che non turbano il suo avvocato che riferisce: “Sono sereno, sono bravi e hanno trovato una giusta soluzione”. Per questo non è stato disposto il trasferimento presso strutture psichiatriche, dunque Impagnatiello “può restare in carcere”.
Impagnatiello nega la premeditazione
Alessandro Impagnatiello è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
Per l’omicidio di Giulia Tramontano, i pubblici ministeri Alessia Menegazzo e Letizia Mannella sostengono che Impagnatiello abbia premeditato l’eliminazione della compagna. Tale possibilità sarebbe confortata dalle perizie informatiche effettuate sul computer del barman che – come riporta ‘TgCom24′ – hanno rivelato che l’uomo si sarebbe rivolto ai motori di ricerca per trovare istruzioni su come bruciare un corpo.
Le parole chiave rilevate dagli investigatori sarebbero: “ceramica bruciata vasca’.
Nei fatti lo stesso Impagnatiello ha confessato di aver tentato di bruciare il corpo, una prima volta con dell’alcool nella vasca da bagno dell’appartamento e una seconda con della benzina all’interno di un box auto.
Tuttavia, l’avvocato spiega che Impagnatiello “ha negato la premeditazione e ha detto che ha fatto tutto da solo“.
Una raccolta fonti per la famiglia di Giulia Tramontano
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) presso il quale lavora la sorella di Giulia Tramontano, Chiara, ha attivato una raccolta fondi per sostenere la famiglia della vittima e l’associazione Penelope.
Nel testo che accompagna il crowdfunding leggiamo: “L’importo sarà in parte devoluto all’associazione Penelope che ha curato il caso di Giulia Tramontano. Sarà inoltre impiegato per coprire eventuali costi aggiuntivi che il caso potrebbe richiedere e per sostenere iniziative antiviolenza sul territorio italiano”.
Nelle prime 24 ore sono stati raccolti già 3000 euro.