Ilaria Salis agli arresti domiciliari a Budapest su cauzione dopo 15 mesi di carcere: quanto deve pagare
Ilaria Salis, candidata alle Europee da 15 mesi in carcere in Ungheria, uscirà di prigione e attenderà invece il processo agli arresti domiciliari
Ilaria Salis esce dal carcere. Dopo 15 mesi di detenzione preventiva nelle prigioni ungheresi, l’attivista italiana e candidata alle elezioni Europee sarà spostata agli arresti domiciliari, sempre a Budapest. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo ha annunciato in Aula durante il question time di mercoledì 15 maggio. Libera su cauzione, con braccialetto elettronico: quanto deve pagare per uscire dal carcere.
- Accolto il ricorso, Ilaria Salis agli arresti domiciliari
- L'annuncio di Tajani in Parlamento
- Libera su cauzione e col braccialetto elettronico
- Ilaria Salis verso il ritorno in Italia?
- La storia di Ilaria Salis fino al carcere a Budapest
- La candidatura alle elezioni Europee
Accolto il ricorso, Ilaria Salis agli arresti domiciliari
Il tribunale di seconda istanza di Budapest, in Ungheria, ha accolto la richiesta degli avvocati dell’attivista italiana Ilaria Salis per uscire dal carcere e attendere la fine del processo in cui è coinvolta agli arresti domiciliari.
La sede della sua detenzione preventiva rimarrà la capitale ungherese. La donna quindi non potrà tornare in Italia come richiesto dai suoi familiari e da diversi esponenti politici.
Ilaria Salis durante un’udienza
“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare. Non è ancora fuori dal pozzo, ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo” ha commentato Roberto Salis, padre di Ilaria.
L’annuncio di Tajani in Parlamento
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il question time alla Camera ha confermato la concessione degli arresti domiciliari: “Voglio annunciare la decisione del tribunale del riesame ungherese, che ha concesso gli arresti domiciliari a Ilaria Salis, che potrà andare ai domiciliari in Ungheria. Bene, è quello che volevamo: gli arresti domiciliari. Adesso potrà votare tranquillamente, speriamo possa essere assolta. Io sono garantista. E speriamo possa tornare il prima possibile in Italia. È merito di tutti, dell’azione sinergica: il Governo e la nostra ambasciata hanno lavorato intensamente, in silenzio, senza fare propaganda, senza rulli di tamburi come sempre fatto, come stiamo facendo con Falcinelli, come stiamo facendo con tutti”.
Libera su cauzione e col braccialetto elettronico
L’avvocato ungherese di Ilaria Salis, Gyorgy Magyar, ha parlato di “successo della difesa”.
All’Ansa, infatti, ha spiegato che la sua assistita “ha garantito che non scapperà e avrà un braccialetto elettronico“.
“Il tribunale aspetta soltanto il pagamento della cauzione, che ammonta a 40 mila euro“, ha aggiunto. Il legale ha sollecitato i familiari della attivista affinché paghino velocemente.
Ilaria Salis verso il ritorno in Italia?
Stando a quanto riportato dell’agenzia di stampa Ansa, che cita fonti governative, la decisione dei giudici ungheresi apre la strada per il possibile ritorno in Italia di Ilaria Salis.
Un quadro legislativo del Consiglio europeo prevede infatti che gli Stati membri si possano coordinare per eseguire le pene alternative alla detenzione anche nel Paese di origine della persona detenuta.
Il problema sul caso Salis è il fatto che la 39enne non è stata condannata, ma è soggetta a misura cautelare. Su questo specifico tema la giurisprudenza è discorde e i giudici ungheresi potrebbero opporsi.
La storia di Ilaria Salis fino al carcere a Budapest
Ilaria Salis è un’attivista di sinistra italiana. È stata arrestata in Ungheria con l’accusa di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra nella Giornata dell’Onore, una manifestazione che ricorda un battaglione che resistette all’assedio sovietico di Budapest nel 1945.
Era l’11 febbraio 2023, da allora Salis è rimasta in carcere in attesa di essere processata. Rischia 11 anni di carcere. La prova principale del processo è un video in cui si vedono due persone a volto coperto picchiare le vittime con dei manganelli.
Salis ha raccontato, anche grazie alla sua famiglia che si è fatta portavoce della sua condizione, la situazione che viveva in carcere in Ungheria. Più volte l’attivista è stata portata in udienza in tribunale legata.
La candidatura alle elezioni Europee
Nei mesi scorsi era emersa l’ipotesi che Ilaria Salis si potesse candidare alle elezioni europee con una lista di sinistra, in particolare con quella del Partito Democratico.
Un’eventuale elezione le garantirebbe l’immunità parlamentare. Il suo arresto andrebbe quindi convalidato dal Parlamento europeo e, se respinto, la donna potrebbe anche tornare in Italia.
La candidatura con il Pd è però presto tramontata per l’eccessiva distanza tra le posizioni di Salis e quelle di parte del Partito. In seguito però è stata Alleanza Verdi Sinistra a portare avanti questa proposta. L’attivista è ora candidata con AVS.