Il testo di Silvio Berlusconi e le ultime ore in ospedale raccontate dalla figlia Marina: cosa aveva scritto
Il 10 giugno, poche ore prima di morire, Silvio Berlusconi scrisse un testo di suo pugno come svelato dalla figlia Marina
Poche ore prima di morire al San Raffaele di Milano Silvio Berlusconi si era seduto a un tavolo per scrivere quello che a tutti gli effetti è il suo “lascito ideale“, ovvero il suo testamento politico. A svelarlo è stata la figlia Marina Berlusconi, che ha affidato quel testo a Paolo Del Debbio che uscirà prossimamente nelle librerie con “In nome della libertà”.
- Le ultime ore di Silvio Berlusconi
- Il testamento ideale del Cavaliere
- La reazione di Marina Berlusconi
Le ultime ore di Silvio Berlusconi
Il racconto di Marina sulle ultime ore del padre, nella prefazione del nuovo libro di Paolo Del Debbio che il Corriere della Sera ha avuto modo di leggere in anticipo, è carico di emozioni, dolore e stupore. Silvio Berlusconi, infatti, sapeva che la fine era vicina e ogni giorno il suo fisico cambiava lasciando i familiari nello sconforto.
La stessa presidente di Mondadori ricorda che il 9 giugno lo lasciò in un modo in camera, al San Raffaele, per poi tornare il giorno dopo e trovarlo stanco, affaticato e sofferente. Ma sempre pronto a mettersi al lavoro.
Nonostante le sofferenze della malattia, infatti, il Cavaliere aveva chiesto una mano alla figlia per mettersi al tavolo a scrivere, lo stesso “al quale sia durante il primo che durante il secondo ricovero non aveva mai smesso di lavorare”.
Il testamento ideale del Cavaliere
E il 10 giugno, due giorni prima di morire, il copione non cambiò. Berlusconi, infatti, si fece aiutare da Marina per mettersi al tavolo a scrivere. E quello che ne venne fuori fu proprio il “lascito ideale” del Cavaliere.
Marina, infatti, ricorda: “Finì la prima pagina, me la passò, lessi. E mi cascò il mondo addosso. Perché mi resi conto che quello che stava scrivendo era il suo lascito ideale, il suo testamento, la sintesi delle convinzioni e dei valori che lo avevano sempre accompagnato”.
Marina Berlusconi
In tutto le pagine furono 4, con contenuti che la stessa figlia di Berlusconi ha ricordato che “non contengono nulla di inedito”.
“Mi piace condividerle con quanti a mio padre hanno voluto bene, con quanti hanno creduto in lui e continuano a credere nelle sue idee” le parole nella prefazione de “In nome della liberà” di Del Debbio.
La reazione di Marina Berlusconi
Giorni che hanno lasciato il segno in Marina, parole scritte del padre che ha letto e riletto decine di volte rigirandosele tra le mani. Ma è una frase di Silvio Berlusconi ha stupire la donna.
“Alzò lo sguardo, lo fissò nei miei occhi e disse qualcosa che mi porterò dentro fino al mio ultimo istante: ‘Vedi, Marina, la vita è così: vieni, fai fai fai… e poi te ne vai’. Non so come riuscii a non scoppiare a piangere” il ricordo commosso.
Lacrime che poi, inevitabilmente, sono state versate alla consegna del testamento politico: “Sapevo che la fine era vicina, ma rendermi conto parola dopo parola che ne era pienamente consapevole anche lui mi costrinse ad alzarmi e ad allontanarmi per qualche secondo, per riuscire a controllare la tempesta devastante dei miei sentimenti”.