Il "Tagliateste" antidroga di Scotland Yard sotto inchiesta: accusato di assumere sostanze stupefacenti
Julian Bennet, famoso detective antidroga di Scotland Yard, è stato sospeso per consumo di stupefacienti
Scandalo a Scotland Yard. Julian Bennett, detective famoso per la sua politica intransigente contro le droghe, è finito sotto inchiesta dopo essere stato accusato di assumere sostanze stupefacenti ogni giorno.
Le accuse a Julian Bennet
Una donna che avrebbe convissuto alcuni mesi con il detective inglese della Metropolitan Police di Londra Julian Bennet lo avrebbe accusato di fare uso di droghe quotidianamente.
Un’accusa particolarmente pesante per uno dei leader della lotta allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti all’interno di Scotland Yard. Secondo la donna, il detective consumava marijuana ogni mattina appena alzato.
Inoltre Bennet avrebbe fatto anche regolare uso di allucinogeni, in particolare LSD e funghi, scompariva di notte per procurarsi le sostanze e le abbinava ad abbondante consumo di alcool.
“Non sapevo fosse un poliziotto, pensavo fosse uno spacciatore” ha dichiarato la testimone, che a seguito di questi comportamenti decise di andarsene dalla casa del detective.
Il Tagliateste di Scotland Yard
Sei anni fa Bennet fu la mente dietro alla politica di tolleranza zero delle forze dell’ordine della capitale inglese. Una scelta di repressione nei confronti dello spaccio e del consumo, animata dall’intransigenza del suo ideatore.
Questa caratteristica di Bennet è stata confermata anche da un soprannome che i suoi colleghi gli avevano affibbiato: “Il Tagliateste”. Questo nomignolo faceva riferimento alla severità delle decisioni del detective durante una commissione disciplinare interna per la quale era stato scelto come giudice.
L’inchiesta avanza
Un’altra commissione ha invece deciso, alla luce delle accuse, di sospenderlo. Bennet dovrà prima di tutto affrontare la disciplinare interna di Scotland Yard e poi, eventualmente, il processo vero e proprio.
Per ora il detective ha negato ogni accusa, ma i sospetti su di lui non si sono quietati. Si è infatti rifiutato di sottoporsi al test delle urine richiesto in questi casi.
La motivazione sarebbe che Bennet avrebbe assunto cannabinoidi, principi attivi contenuti nella cannabis, a scopo terapeutico per una presunta paresi facciale.
I farmaci a base di cannabis però lascerebbero nelle urine tracce molto diverse da quelli assunti per scopo ricreativo.