Il Senato approva il Ddl carne e vieta quella coltivata in laboratorio: quanti soldi potrebbe perdere l'Italia
Il Ddl votato al Senato vieta la produzione, immissione e importazione di alimenti "sintetici" e prevede delle pene pecuniarie per le violazioni
Arriva un primo stop alla carne coltivata con il voto al Senato del nuovo Ddl. Il disegno di legge vieta la produzione e l’importazione della carne prodotta in laboratorio, accontentando associazioni come la Coldiretti e lasciando l’Italia fuori dal mercato europeo della carne sintetica.
Il voto al Senato
Il via libera dall’Aula del Senato al Ddl sulla carne coltivata è arrivato con 93 voti favorevoli, 28 contrari e 33 astenuti. Il provvedimento dovrà passare poi all’esame della Camera.
Ad approvare il disegno sono stati gli esponenti della maggioranza e di Italia Viva. Contro la norma, invece, si sono schierati il M5S e Alleanza Verdi e Sinistra.
Quando il disegno di legge che vieta la produzione e l’importazione della carne coltivata arriverà alla Camera, proporrò al gruppo al quale appartengo di votare contro.
La ricerca scientifica ha già sufficientemente dimostrato che non vi sono rischi per la salute e che migliora…— Luigi Marattin (@marattin) July 19, 2023
Il tweet del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
Il disegno detta disposizioni sugli alimenti e i mangimi sintetici, vietandone produzione, utilizzo, immissione sul mercato e importazione. Ma vieta anche l’uso della parola “carne” per riferirsi agli alimenti derivati da proteine vegetali e ai mangimi prodotti in laboratorio.
La violazione del divieto comporterebbe una sanzione amministrativa pecuniaria che va un minimo di 10.000 euro a un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio prima che venga accertata la violazione.
Le conseguenze economiche
Il voto contro la carne coltivata determina uno stop all’opportunità di limitare l’inquinamento e lo spreco di risorse causati dall’allevamento tradizionale.
Ma l’esclusione dell’Italia dal mercato della carne coltivata, potrebbe avere anche delle conseguenze economiche rilevanti: nel 2033, è previsto che il mercato possa valere fino a 2.1 miliardi di euro.
Il nostro è, al momento, l’unico paese ad aver imposto un divieto del genere, rimanendo indietro non solo rispetto al panorama europeo ma anche a quello mondiale.
Non è da escludere che il divieto possa cadere una volta che la carne sintetica entri nel mercato alimentare dell’Unione europea, cosa che potrebbe avvenire dopo studi di sicurezza della durata di almeno un anno e mezzo.
Il parere degli italiani
Il plauso al voto in Senato arriva dall’associazione Coldiretti, che fin dall’inizio ha portato avanti una battaglia contro la carne coltivata. La mobilitazione dell’associazione aveva portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento votato in Senato.
La Coldiretti ha poi riportato un sondaggio secondo cui 3 italiani su 4 si dichiarerebbero contrari al consumo di latte, carne e pesce prodotti in laboratorio.
Secondo un’altra indagine Eurispes di maggio, 1 italiano su 4 sarebbe disposto ad assaggiare la carne sintetica.