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Rischio di un'escalation nucleare in Ucraina dopo l'attacco al radar russo: cosa dice il decreto di Mosca

Secondo fonti statunitensi, colpendo il radar russo nella città di Kovilkino l'Ucraina avrebbe oltrepassato una delle linee rosse di Mosca per l'utilizzo di armi nucleari

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Gli attacchi di droni contro una stazione radar russa potrebbero portare a un’escalation nucleare in Ucraina. Secondo alcune fonti statunitensi, Kiev avrebbe oltrepassato una delle linee rosse di Mosca per il potenziale utilizzo di armi nucleari. Lo scorso 11 aprile, infatti, i droni avrebbero preso di mira il 590° centro separato di ingegneria radio nella città russa di Kovilkino (nella Repubblica di Mordovia).

L’attacco ucraino al radar russo

Secondo quanto riportato dalla rivista statunitense Newsweek,  i risultati dell’attacco dell’11 aprile sono ancora in fase di definizione.

Il sito ospita un radar oltre l’orizzonte 29B6 “Container”, che fa parte della rete di ricognizione e allarme rapido della Russia per attacchi aerospaziali, anche quelli di missili balistici.

radar-russo-ucraina-vladimir-putin-moscaFonte foto: ANSA
L’esercito russo in combattimento contro le truppe ucraine nella regione di Luhansk

I media ucraini hanno riferito che l’edificio dal quale viene controllato il sito è stato danneggiato nell’attacco. Le autorità russe, invece, hanno fatto sapere che due veicoli aerei senza pilota sono stati abbattuti.

Newsweek ha contattato il ministero della Difesa russo e il Cremlino per chiedere un commento. Se le informazioni venissero confermate, gli attacchi potrebbero soddisfare una delle condizioni che determinano la “possibilità che la Federazione Russa utilizzi armi nucleari”, come stabilito dal decreto presidenziale del 2020.

Il decreto firmato da Vladimir Putin nel 2020

Tra le condizioni previste dal Cremlino per la valutazione di un attacco nucleare ci sono  “la ricezione di informazioni attendibili sul lancio di missili balistici contro i territori della Federazione Russa e (o) i suoi alleati”, oltre che “l’uso da parte del nemico di armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa sui territori della Federazione Russa” e (o) i suoi alleati”.

Altri criteri sono “l’impatto del nemico sulle strutture statali o militari critiche della Federazione Russa, il cui fallimento porterà all’interruzione delle azioni di risposta delle forze nucleari” e l’aggressione contro la Federazione Russa utilizzando armi convenzionali, quando l’esistenza stessa dello Stato è minacciata”.

La minaccia di un’escalation nucleare

Negli ultimi due anni la minaccia di un’escalation nucleare si è rivelata un potente strumento per la Russia, nel suo tentativo di ostacolare gli aiuti occidentali all’Ucraina e spingere Kiev alla resa.

Ciononostante, gli Stati Uniti hanno più volte affermato di non aver alcun segnale che Mosca si preparasse a ricorrere alle armi di distruzione di massa in Ucraina. Nel maggio 2022, il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexei Zaitsev, aveva accusato di bugie deliberate coloro che suggerivano che Mosca potesse usare armi nucleari.

Contrariamente alla retorica, la condotta di Putin e dell’esercito russo è rimasta finora in linea con questo principio.

Droni e missili ucraini hanno già colpito ripetutamente basi aeree che ospitavano aerei bombardieri con capacità nucleare e preso di mira aerei di allarme rapido, come negli attacchi alle basi aeree di Engels e Dyagilevo in Russia nel dicembre 2022.

radar-russo-ucraina-mosca-vladimir-putin Fonte foto: ANSA
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