Il pilota delle Frecce Tricolore Oscar Del Dò non si dà pace dopo l'incidente: "Penso solo alla piccola Laura"
Dopo l'incidente dell'aereo delle Frecce Tricolore e la morte della bimba di 5 anni, il pilota Oscar Del Dò non si dà pace: le sue parole
Il terribile incidente di Torino Caselle, dove nella giornata di ieri un aereo delle Frecce Tricolore si è schiantato al suolo coinvolgendo l’auto dove viaggiava la famiglia della piccola vittima di 5 anni, non ha lasciato ovviamente indifferente il pilota del veivolo, Oscar Del Dò. Nelle sue prime dichiarazioni dopo la tragedia, afferma di non darsi pace.
- La versione di Oscar Del Dò sull'incidente di Torino
- Chi è il pilota del Pony 4 che si è schiantato al suolo
- Le possibili cause della tragedia costata la vita a Laura
La versione di Oscar Del Dò sull’incidente di Torino
Stando a quanto riferito alla Stampa e riportato da numerose fonti, il pilota del Pony 4 delle Frecce Tricolori che ieri si è schiantato durante un’esercitazione nelle vicinanze dell’aeroporto di Caselle, è un uomo distrutto.
Oscar Del Dò avrebbe detto ai suoi colleghi di essere estremamente addolorato per quello che è successo, con un particolare pensiero fisso: “Sto pensando solo alla piccola Laura“, ovvero la giovanissima vittima del disastro, una bimba di 5 anni.
Il pilota è riuscito a eiettarsi in tempo dall’aereo prima dello schianto al suolo
Avrebbe poi fornito anche una sua prima versione dei fatti: “Ho tenuto finché ho potuto, poi ho dovuto lanciarmi sennò mi sarei schianto con l’aereo”. Afferma di non aver visto l’auto della famiglia Origliasso: “Quando con il paracadute ho toccato terra, ho visto un incendio. Sono corso verso il fuoco, ma un uomo mi ha fermato e mi ha detto: ‘Hai ucciso una bambina‘”.
Chi è il pilota del Pony 4 che si è schiantato al suolo
Sul caso è stata aperta un’inchiesta per disastro aereo e omicidio colposo, che inevitabilmente si concentrerà sull’operato del pilota del veivolo delle Frecce Tricolori protagonista della tragedia.
Il maggiore Oscar Del Dò ha 35 anni, è originario di Torreano di Martignacco (provincia di Udine) ed è entrato nelle Frecce quattro anni fa come terzo gregario sinistro a bordo del Pony 7. Stando a quanto ricordato dal Messaggero Veneto, questo era il sogno della sua vita.
Il pilota, che proviene dal 132/o Gruppo del 51° Stormo di Istrana, è diventato poi secondo gregario sinistro della formazione e secondo le fonti ha accumulato oltre 2.000 ore di attività di volo. Il coordinatore della sezione aeronautica dell’istituto udinese Malignani lo ha descritto come “un ragazzo in gamba, serio, preparato, preciso e molto meticoloso”.
Per il docente, Mauro Fasano, “Oscar ha cercato in tutti i modi di tenere in assetto l’aereo riuscendo a eseguire la manovra di eiezione poco prima dell’impatto. Ha fatto quello che doveva essere fatto e nel modo migliore”.
Le possibili cause della tragedia costata la vita a Laura
Ci sarà molto da chiarire, come è inevitabile che sia dal momento che la vicenda ha portato alla morte di una bimba di 5 anni e al ferimento del resto della sua famiglia. Il padre, Paolo Origliasso, è stato dimesso dall’ospedale Cto di Torino e ha subito raggiunto il Regina Margherita, dove è ricoverato l’altro figlio di 12 anni.
Sono trapelate intanto le possibili cause che hanno portato allo schianto dell’Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolori. Sarebbero due le piste seguite dagli inquirenti: un guasto meccanico o un cosiddetto “bird strike”, lo scontro con degli uccelli.
A corroborare tale tesi c’è una registrazione, avvenuta sei secondi dopo il decollo, in cui si sentirebbe il pilota lanciare l’allarme al capo squadra: “Problema al motore, bird strike“. Ci sarebbero state anche molte segnalazioni a riguardo, nelle fasi in cui si è svolta l’azione.