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Il padre di Alex Marangon attacca i membri della setta: "Usano ancora le carte di credito di mio figlio"

Il padre di Alex Marangon si scaglia contro i membri della setta cui faceva parte il figlio, ritrovato morto a 25 anni

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È ancora aperto il caso di Alex Marangon, il 25enne veneziano ritrovato senza vita sul greto del fiume Piave lo scorso luglio, tre giorni dopo aver partecipato al ritrovo di un gruppo sciamanico. Gli inquirenti indagano per omicidio volontario, ma non si esclude la pista dell’incidente. Sui social, duro lo sfogo del padre Luca.

Lo sfogo del padre di Alex Marangon

Alex Marangon è morto in circostanze misteriose, l’unica informazione certa sui suoi ultimi giorni è la partecipazione al ritrovo di un gruppo sciamanico.

Ed è proprio contro i membri di tale setta che si è scagliato sui social il padre del ragazzo: “Alex (purtroppo era troppo buono e voleva bene a tutti, non riusciva a vedere il male nelle persone”.

In un post su Facebook Luca Marangon ha raccontato che “dopo 2 ritiri all’abbazia di Vidor ci diceva ‘mi vogliono bene tutti’, ‘mi fanno sentire come in una famiglia’. E nonostante noi cercavamo di fargli capire che più che di una famiglia si trattava di una setta e che i veri amici erano altri e non questi personaggi conosciuti sotto effetti psichedelici, per lui non era così”.

Dopo lo sfogo, le accuse: “Ed ora eccoli questi presunti amici, omertà e menzogne a più non posso, addirittura gli hanno rubato i contanti e stanno usando le sue carte di credito”.

L’attacco alla giustizia italiana

In un primo momento si era pensato a un incidente. L’ipotesi era che Alex Marangon fosse fatalmente scivolato sul greto del fiume dopo aver assunto dell’ayahuasca, sostanza utilizzata in riti sciamanici contro la cura dell’asma.

Ma i risultati dell’autopsia condotta dal medico legale sul cadavere del giovane mostrano gli indizi di una morte violenta. Sul corpo di Marangon sono state riscontrate numerose ferite alla testa, presumibilmente provocate da un oggetto contundente.

“Sempre più schifato dalla giustizia italiana” è stato il commento del padre sotto un articolo che riportava gli sviluppi delle indagini.

Continuano le indagini sulla morte del 25enne

Nel frattempo, la Procura di Treviso continua a indagare sulla festa cui prese parte Alex Marangon prima di perdere la vita.

Si tratta di un party sciamanico organizzato da una coppia di fidanzati della zona, alla quale sembra abbiano partecipato anche curanderos colombiani, in seguito recatesi all’estero.

Gli agenti sono in attesa dell’esito dei test tossicologici eseguiti durante l’autopsia. L’esame del capello è stato disposto anche su tutti i partecipanti al raduno, rintracciati tramite un gruppo Telegram.

“Chi sa cosa è successo si faccia avanti” è l’appello di Luca Marangon e Sabrina Bosser, genitori di Alex.

alex-marangon-le-parole-del-padre Fonte foto: ANSA | Facebook / Luca Marangon
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