Il nuovo spot di Esselunga con la pesca sui genitori separati con protagonista la figlia: polemiche sui social
Il nuovo spot di Esselunga fa discutere. Tra commozione e indignazione, la piccola Emma è protagonista insieme alla pesca di un messaggio polemico
Emma è la protagonista del nuovo spot di Esselunga finito al centro delle polemiche. La bambina e la pesca rappresentano, secondo molti, un vero e proprio tripudio di pregiudizi e il messaggio della campagna pubblicitaria, firmata dall’agenzia New York SMALL e girata dal regista francese Rudi Rosenberg, ovvero “Non c’è spesa che non sia importante”, sembra non avere molto senso per una fetta del pubblico.
Di cosa parla lo spot
Il nuovo spot pubblicitario di Esselunga vede una bambina, che capiamo subito chiamarsi Emma, prendere una pesca. Con volto triste, quasi alienato, attende che questa passi sotto al lettore della cassa. Dopo l’acquisto, madre e figlia si spostano in macchina, ma la bambina è distratta dalle famiglie felici per strada e non risponde alle classiche domande della donna alla guida dell’auto.
In un’altra scena si devono giocare e sorridere, fino al suono del campanello. È il padre di Emma che è venuto a prenderla. La bambina corre da lui e gli regala la pesca, dicendo che è stata la mamma a mandargliela.
Tra commozione e indignazione
C’è chi ha trovato il nuovo spot di Esselunga commovente. Si tratta infatti del punto di vista di una bambina sul divorzio dei suoi genitori. C’è chi invece fa notare che il tutto ha un tono pietistico e vuole far passare un messaggio anacronistico attraverso il veicolo dell’infanzia, spingendo a provare tristezza per la bambina. In tutto ciò la pesca senza sacchetto e senza il prezzo hanno creato ilarità, con commenti dai toni come: “Nessuno ha prezzato la pesca. Ladre”.
C’è chi difende il messaggio dello spot, considerato dolce e chi invece è “agghiacciato dalla celebrazione della famiglia tradizionale”. C’è chi critica proprio il voler “far passare il messaggio della famiglia tradizionale con la passiva aggressività della pubblicità #Esselunga. Trovo ironico che quella famiglia sia scassata e si carichi la figlia del peso della riconciliazione”.
Il messaggio dello spot
Quale sia il sottotesto dello spot, strumentalizzato o capace di mettere lo spettatore nei panni di una bambina che vive la separazione dei suoi genitori, quello che ha lasciato in molti perplessi è proprio la frase nella conclusione.
“Non c’è spesa che non sia importante”, lascia intendere che quella singola pesca (non prezzata) possa diventare la chiave di svolta per il rapporto dei genitori in crisi. Alla fine lo spot fa esattamente quello che deve: far parlare di sé e del marchio. Anche se le critiche sui prezzi dei prodotti dello store non rispondono proprio al detto “bene o male, l’importante è che se ne parli”.