Il marito e il collega di Alice Neri non erano sul luogo dell'omicidio: la Procura chiede l'archiviazione
La Procura di Modena, nella mattinata di giovedì 29 giugno, ha richiesto l’archiviazione dei casi di Nicholas Negrini e Marco Cuccui, coinvolti nelle indagini sull’omicidio di Alice Neri. Il marito della vittima e il collega di lavoro, con cui la donna aveva trascorso del tempo prima del delitto presso lo Smart Caffè di Concordia, erano stati inizialmente indagati per garantire il loro diritto di difesa e nel contesto delle indagini potenzialmente irripetibili.
- Non erano nel luogo del delitto
- Gaaloul unico sospettato
- Richiesta di scarcerazione respinta
- La posizione di Gaaloul si aggrava
Non erano nel luogo del delitto
La Procura ha sottolineato che le attività di investigazione hanno considerato ogni possibile pista investigativa, al fine di verificare il possibile coinvolgimento di altri soggetti nel caso di Alice Neri.
In una nota ufficiale, i magistrati hanno sottolineato che tutte le indagini finora hanno escluso il coinvolgimento del marito e del collega nel luogo e nell’ora del delitto.
Mohamed Gaaloul resta l’unico sospettato per l’omicidio di Alice Neri, dopo l’archiviazione per marito e collega
Nicholas Negrini e Marco Cuccui, quindi, non potevano trovarsi sul posto nel momento in cui si è consumato l’omicidio, secondo la Procura, che ha richiesto pertanto l’archiviazione per entrambi.
Gaaloul unico sospettato
I risultati di tali indagini hanno portato all’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo di nazionalità tunisina, Mohamed Gaaloul, che rimane l’unico sospettato per il brutale omicidio di Concordia.
Gaaloul rimarrà in carcere, quindi, dopo essere stato sottoposto alla misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena per l’omicidio volontario, l’occultamento e la distruzione del cadavere di Alice Neri.
Richiesta di scarcerazione respinta
L’uomo di nazionalità tunisina era stato arrestato alla fine dell’anno scorso. La richiesta di scarcerazione presentata dal suo avvocato è stata respinta, con la decisione finale attesa per il 23 luglio, quando la Corte di Cassazione si pronuncerà definitivamente.
La Procura, come ha sottolineato in questi mesi, non ha dubbi. Le prove raccolte contro l’indagato tunisino si sono ulteriormente rafforzate grazie agli esiti concordanti e molteplici degli incidenti probatori richiesti.
Alcuni di essi sono ancora in fase di definizione, ma le relazioni dei periti nominati dal Giudice per le indagini preliminari sono già state depositate e divulgate alle parti coinvolte.
La posizione di Gaaloul si aggrava
Secondo la valutazione del pubblico ministero, tali risultati hanno rafforzato la gravità del quadro indiziario a carico dell’indagato tunisino attualmente detenuto in carcere.
La conferma dell’assoluta estraneità all’omicidio e all’occultamento del cadavere, sia del coniuge di Alice Neri, sia del collega di lavoro che l’aveva incontrata la sera del 7 novembre, porta a stringere il cerchio attorno a Mohamed Gaaloul, in attesa dell’ultimo grado di giudizio.