Il Libano denuncia Israele all'Onu per l'uccisione del giornalista di Reuters: chi era Issam Abdallah
Il reporter di Reuters è morto durante un bombardamento israeliano nel sud del Libano in cui sono rimasti feriti altri sei giornalisti
Il Libano presenterà una denuncia formale al Consiglio di sicurezza dell’Onu contro Israele per l’uccisione del giornalista di Reuters Issam Abdallah, morto venerdì 13 ottobre a causa di un raid israeliano al confine tra i due Paesi che ha colpito un gruppo di reporter al lavoro.
- Missile israeliano colpisce gruppo di giornalisti
- Chi era il reporter Issam Abdallah
- Libano: "Uccisione deliberata"
Missile israeliano colpisce gruppo di giornalisti
L’attacco è stato compiuto nella giornata di venerdì 13 ottobre nel sud del Libano, dove da giorni l’esercito israeliano e le forze di Hezbollah, alleate di Hamas, si scambiano colpi di artiglieria e missili.
Secondo quanto ricostruito, un missile israeliano ha colpito un gruppo di reporter internazionali nei pressi del villaggio di Alma al-Shaab. Nell’attacco è morto il video reporter di Reuters Issam Abdallah e altri sei giornalisti sono rimasti feriti.
Abdallah faceva parte di una troupe di Reuters insieme ai colleghi Thaer Al-Sudani e Maher Nazeh, rimasti gravemente feriti nel bombardamento e ricoverati in ospedale. Nell’esplosione sono rimasti feriti anche due reporter di Afp e due di Al-Jazeera, come confermato dall’agenzia di stampa francese e dalla tv qatariota.
Chi era il reporter Issam Abdallah
Cittadino libanese, 37 anni, Issam Abdallah lavorava come video-foto reporter per l’agenzia di stampa britannica Reuters. Faceva parte di una troupe che stava documentando gli scontri nel sud del Libano tra Hezbollah e l’esercito di Israele.
Nelle sue ultime stories su Instagram ci sono le riprese girate proprio nel villaggio di Alma al-Shaab, poco prima dell’attacco israeliano.
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Libano: “Uccisione deliberata”
Il ministero degli Esteri libanese ha annunciato che presenterà una denuncia formale al Consiglio di sicurezza dell’Onu per quella che ha definito “l’uccisione deliberata da parte di Israele” del reporter, secondo quanto riferito dai media statali libanesi.
“Le prime informazioni che abbiamo indicano che è stato un attacco deliberato”, ha dichiarato Jonathan Daghar, capo dell’ufficio di Reporter Senza Frontiere (Rsf) per il Medio Oriente.
“Esamineremo ancora tutte le informazioni, ma se dovesse risultare che si tratta di un atto intenzionale, allora stiamo parlando di un crimine di guerra“, ha aggiunto.