Il governo vuole cambiare l'Irpef e tagliare le tasse a chi guadagna più di 50 mila euro: le ipotesi in campo
Dopo il primo step della riforma fiscale del 2024, il governo punta a tagliare nuovamente le aliquote Irpef nel 2025: ecco cosa potrebbe cambiare
Dopo la riforma dell’Irpef varata per il 2024, il governo Meloni punta a modificare ancora l’imposta sul reddito e abbassare le tasse a chi guadagna più di 50 mila euro all’anno, come ha spiegato il viceministro all’Economia Maurizio Leo. Vediamo quali sono le soluzioni allo studio e come potrebbero cambiare gli stipendi nel 2025.
- Leo: " Dobbiamo occuparci del ceto medio"
- Irpef, cosa è cambiato nel 2024 e chi ci ha guadagnato
- Il taglio dell'Irpef sopra i 50 mila euro
Leo: ” Dobbiamo occuparci del ceto medio”
Il prossimo passaggio della riforma fiscale avviata dal governo guidato da Giorgia Meloni dovrebbe prevedere una riduzione delle tasse per il ceto medio.
Lo ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo (FdI) all’evento sulla riforma fiscale organizzato alla Camera mercoledì 13 marzo: “Abbiamo fatto un primo passo per venire incontro alle fasce medio basse, ma ora dobbiamo occuparci del ceto medio“.
“Chi guadagna 55 mila euro non può essere considerato un super ricco e oggi questi soggetti pagano oltre il 50% di tasse”, ha detto al Corriere della Sera.
Irpef, cosa è cambiato nel 2024 e chi ci ha guadagnato
Il primo passaggio della riforma fiscale del governo Meloni ha visto la luce il primo gennaio scorso con l’accorpamento in una sola aliquota del 23% dei primi due scaglioni Irpef (redditi fino a 28 mila euro).
Queste sono le aliquote Irpef nel 2024:
- fino a 28 mila euro di reddito si paga il 23% di imposta,
- tra 28 mila e 50 mila euro il 35%,
- sopra i 50 mila euro il 43%.
Stando allo studio della Fondazione Nazionale Commercialisti, chi ci ha guadagnato di più sono i contribuenti che guadagnano 28 mila euro all’anno, con un risparmio fiscale su base annua di 260 euro. Nessun vantaggio invece per chi dichiara un reddito inferiore o pari a 15 mila euro.
La riforma aveva fatto storcere il naso a molte regioni che avevano deciso di aumentare le loro addizionali Irpef regionali.
Il taglio dell’Irpef sopra i 50 mila euro
Ritornando alle parole del ministro Leo, l’obiettivo del governo in questa fase sarà quello di tagliare le tasse a chi guadagna sopra i 50 mila euro all’anno.
Secondo il Corriere della Sera, il prossimo passo potrebbe quindi riguardare l’ampliamento dello scaglione medio, quello che prevede l’aliquota del 35% per i redditi tra 28 mila e 50 mila euro.
Una delle ipotesi prevede di alzare lo scaglione del 35% fino ai 55 mila euro all’anno. Si tratterebbe di una modifica molto ridotta, ma d’altra parte bisognerà fare i conti con le risorse disponibili e trovare i fondi necessari.
La misura potrebbe venire accompagnata da altri interventi, come la riduzione di un punto percentuale dell’aliquota più alta (dal 43% al 42%) e della seconda aliquota Irpef (dal 35% al 34%).
Sono misure che costano, ad esempio per ridurre dell’1% l’aliquota dello scaglione di mezzo servirebbe un miliardo di euro.
Il viceministro Leo ha affermato che le risorse potrebbero arrivare dal concordato preventivo biennale che riguarda oltre 4 milioni di Partite Iva e lavoratori autonomi. Il governo punta a incassare qualche miliardo, ma Leo ha chiarito che è ancora presto per fare previsioni.