Il giornalista Gian Paolo Ormezzano morto a Torino, l'addio del figlio Timothy: "Siamo travolti dal dolore"
Morto il giornalista Gian Paolo Ormezzano, storica firma sportiva di Torino: aveva 89 anni, era sopravvissuto al Covid nel 2020
Torino perde una delle sue storiche penne sportive. Il giornalista Gian Paolo Ormezzano è morto a 89 anni, dopo una carriera lunghissima iniziata a Tuttosport e conclusa con La Stampa. Grandissimo tifoso del Torino, lascia la moglie e tre figli, tra cui il giornalista Timothy, firma del Corriere della Sera, che lo ha ricordato con un post sui social.
- Chi era il giornalista Gian Paolo Ormezzano
- L'addio del figlio Timothy
- Il cordoglio dell'Ordine dei giornalisti e del sindaco di Torino
- Sopravvissuto al Covid nel 2020
Chi era il giornalista Gian Paolo Ormezzano
Gian Paolo Ormezzano era nato a Torino il 17 settembre 1935.
Nella sua carriera è stato direttore di Tuttosport (dal 1974 al 1979), firma ed editorialista a La Stampa, al Guerin Sportivo e a Famiglia Cristiana.
Gian Paolo Ormezzano, in uno scatto del 2005
Si è occupato principalmente di sport, raccontando le imprese sportive come la vittoria del Mondiale 1982, ma ha anche raccontato eventi come lo sbarco sulla Luna, da inviato a Cape Canaveral.
È stato anche commentatore in tv e autore di romanzi e saggi, tra cui Giro d’Italia con delitto e La fine del campione, oltre ai tre volumi Storia del ciclismo (vincitore del premio Bancarella Sport), Storia dell’atletica e Storia del calcio.
Tra le altre cose, ha illustrato le moviole per il settimanale Il Giornalino.
Era un grandissimo tifoso del Torino: lascia la moglie e tre figli, tra cui Timothy, giornalista del Corriere della Sera.
L’addio del figlio Timothy
Proprio il figlio Timothy lo ha salutato anche su social:
“Se ne è andato papà. Un gigantesco super papà. Siamo travolti dal dolore ma anche dell’affetto di tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato. Grazie”.
Il cordoglio dell’Ordine dei giornalisti e del sindaco di Torino
Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, a nome di tutto il Consiglio ha voluto rendere omaggio a Ormezzano:
“Con lui scompare una delle penne più brillanti del giornalismo piemontese, maestro per generazioni di colleghi, professionista che ha saputo coniugare il racconto dello sport con quello delle dinamiche della società. Senza perdere mai il gusto per l’ironia, ha rappresentato, con rigore e passione, un modello di giornalismo che ha saputo raccontare lo sport andando oltre la semplice cronaca degli eventi, entrando nelle storie grazie anche a una conoscenza diretta dei protagonisti. La sua penna elegante e la sua capacità di analisi, che hanno lasciato un segno indelebile nelle redazioni in cui ha lavorato, mancheranno alla nostra comunità professionale, alla quale spetta ora il compito di non perdere il suo esempio fatto di ironia, competenza e passione. Un abbraccio al figlio Timothy e a tutta la famiglia ai quali vanno le nostre condoglianze”.
Anche Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, ha voluto spendere delle parole per il suo concittadino: “Con la scomparsa di Gian Paolo Ormezzano perdiamo una voce unica, legatissima a Torino, capace non solo di raccontare gli eventi e le storie, ma di trasmettere, a generazioni diverse, i valori dello sport e la passione per il giornalismo. Ai suoi cari vanno condoglianze sincere”.
Sopravvissuto al Covid nel 2020
Lo stesso Ormezzano, a 85 anni, era sopravvissuto al Covid e alla diagnosi di polmonite bilaterale a focolai multipli.
Lo aveva raccontato lui stesso sul Corriere della Sera, nel novembre 2020:
“Il mio novembre è comincato con una sentenza per il negazionista deficiente che ero stato, per un pochino di tempo, all’inizio della storia: Covid. A 85 anni compiuti e due polmoiti significa(va) condanna a morte, e credo che proprio per questo mi sia stata evitata la terribile terapia intensiva. Cinque ricoveri, i canonici giorni (22) di diciamo decorso, la lettere dell’autorità sanitaria: sono guarito, forse perché non ho mai, ma proprio mai, fumato e ho fatto tanto sport per conoscerlo sempre più e meglio, essendo io stato dalla nascita o poco più avanti giornalista sportivo”.