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Il generale Roberto Vannacci a Fuori dal Coro: le sue parole su immigrazione, sicurezza e accuse di razzismo

Durante la puntata il Generale Vannacci è intervenuto su temi quali la sicurezza, l'immigrazione, i medici stranieri e le occupazioni abusive

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L’appuntamento di mercoledì 20 settembre su Retequattro con “Fuori dal Coro” ha offerto come di consueto diversi spunti di riflessione, in merito agli argomenti di attualità più caldi che riguardano il Paese. Mario Giordano, durante la trasmissione, ha intervistato nuovamente il generale Roberto Vannacci, autore del discusso libro “Il mondo al contrario”. Durante lo scambio sono stati affrontati temi cruciali come l’immigrazione e la gestione della sicurezza da parte delle forze dell’ordine.

Le norme contro le forze dell’ordine

L’intervento del Generale Vannacci è cominciato con l’invito a commentare una notizia di cronaca. Protagonisti due agenti di Milano che dopo aver arrestato uno spacciatore marocchino con precedenti, si sono visti rimetterlo presto in libertà mentre loro erano alle prese con i danni fisici causati dalla sua aggressione.

“Questo episodio è un perfetto indice di quello che definisco ‘mondo al contrario'” ha esordito Vannacci. “Nel mondo ‘dritto’ normalmente i cittadini rispettosi del prossimo sono liberi, e i delinquenti in galera. Invece viviamo in un mondo sottosopra”

fuori dal coro vannacci immigrazioneFonte foto: ANSA

Il generale Roberto Vannacci ha toccato vari temi fra cui immigrazione, razzismo e le frecce tricolori

“Gli agenti che stanno sulla strada rischiano pure di passare dei guai” ha commentato Mario Giordano. “Questi signori sono quelli a cui lo Stato ha dato la possibilità di usare la forza per difendere la Patria” ha spiegato Vannacci, “eppure ci sono delle norme che non gli consentono di tutelare davvero i cittadini”.

L’immigrazione

Il tema dell’immigrazione viene introdotto con una citazione di Oliviero Toscani, secondo il quale sarebbe “una manna dal cielo”.

“Tra quelli che arrivano sulle nostre coste, per la maggior parte sono immigrati economici, che vanno alla ricerca di un benessere non essenziale” ha spiegato Vannacci. “Il benessere però non è un bene che piove dal cielo, viene da lavoro e sacrifici con lo scopo di dare ai figli un luogo migliore.”

“Ci vuole la solidarietà per chi ha realmente bisogno: io provo molta empatia per loro, ma anche per quelli che non ci fanno vedere, quelli che rimangono nei loro Paesi. Ho chiesto a diversi iracheni come mai non scappavano, volevano rimanere: volevano un Iraq migliore per i propri figli. Per queste persone provo grande empatia”.

Le accuse di razzismo

 

Mario Giordano ha chiesto al generale Vannacci come si pone in merito alle accuse di idee razziste espresse nel suo libro. “Razzismo è pensare che una razza sia genomicamente superiore ad un’altra” ha chiarito il generale.

“Il mio pensiero è legato al concetto di patria” ha affermato. “Combattiamo per i nostri valori e i nostri principi. Se li annacquiamo in modo che i valori rappresentino tutti e nessuno, come facciamo a combattere per i nostri principi?”

Immigrazione come arma

Il conduttore ha poi sollecitato Vannacci sulle teorie che vedrebbero il fenomeno dell’immigrazione come un’arma. “Non ho gli strumenti per certificare che questi studi siano corretti” ha affermato Vannacci. “Bisognerebbe trovare poi il burattinario che muove tutto”.

Giordano ha chiesto poi a Vannacci come si pone in merito all’ipotesi di blocco navale. “Sono favorevole a un sistema per regolare i flussi e convivere con questo fenomeno” ha risposto.”Quanti ne potremo ancora accogliere? Alla fine un limite c’è. Accogliere tutti oggi non è forse ingiusto con chi magari ne avra più bisogno domani?”

La legittima difesa

“Purtroppo c’è un Italia che tifa per i malviventi, che dà mano libera a chi le regole non le vuole rispettare. Mi rivolgo agli agenti: non scoraggiatevi” ha affermato il generale Vannacci parlando delle condizioni in cui operano le forze dell’ordine.

“Si parla molto di incidenti sul lavoro: perché non si fanno le giuste rimostranze anche quando dei tutori dell’ordine subiscono queste azioni deliberate per offendere?”

La “matita nella giugulare”

Mario Giordano ha citato un passo del libro “Il mondo al contrario”, in cui viene offerta un’immagine forte: la difesa da un aggressore attraverso l’uso di una matita affilata contro la sua giugulare. “È un immagine che non istiga alla violenza, è solo ipotetica” ha detto Vannacci.

“I magistrati svolgono un ruolo difficilissimo, ma bisogna ricordare che l’aggressore è sempre in vantaggio: pianifica l’azione, gli strumenti e le modalità. Chi deve giudicare la proporzionalità, tiene conto di questi fattori? Come si fa a dire che la difesa è sproporzionata?”

Infine, al generale viene chiesto di valutare i commenti di chi vuole abolire le frecce tricolori, ritenute pericolose, inutili e costose, in particolare dopo il tragico evento di alcuni giorni fa. “L’affermazione è gratuita e totalmente sbagliata: allora se ci sono migliaia di morti sulle strade, bisogna eliminare i veicoli? Le frecce tricolori sono un orgoglio italiano”

vannacci immigrazione fuori dal coro Fonte foto: ANSA
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