Il detenuto Robert Brooks pestato a morte negli Usa da 3 guardie, il video shock e le indagini
Il detenuto 43enne Robert Brooks ha subito un violento pestaggio da 3 agenti del carcere di Marcy (New York) ed è morto il giorno dopo in ospedale
Il detenuto 43enne Robert Brooks è morto dopo un violento pestaggio subito nel carcere di Marcy, nello stato americano di New York. L’uomo è deceduto in ospedale il giorno dopo. Un video inchioda i tre agenti carcerari responsabili del pestaggio e mostra Brooks ammanettato mentre viene colpito ripetutamente. La Procura di New York ha aperto un’indagine sull’accaduto.
- Pestaggio Robert Brooks ripreso dalle bodycam degli agenti
- Cosa si vede nel video del pestaggio del detenuto
- Aperta un’indagine sulla morte di Robert Brooks
Pestaggio Robert Brooks ripreso dalle bodycam degli agenti
Il 43enne afroamericano Robert Brooks era giunto nel carcere di Marcy dalla prigione di Mohawk il 9 dicembre per scontare 12 anni di reclusione per aver accoltellato la fidanzata.
Per motivi ancora sconosciuti, l’uomo è stato picchiato da tre agenti carcerari ed è morto in ospedale il giorno dopo. La sequenza incriminata è stata ripresa dalle bodycam degli stessi agenti.
Il fratello di George Floyd, ucciso da 4 agenti nel 2020 a Minneapolis
Cosa si vede nel video del pestaggio del detenuto
Il video mostra le tre guardie carcerarie colpire più volte – in faccia e sull’inguine – il detenuto. Ammanettato e inerme, Robert Brooks è seduto sul lettino dell’infermeria del carcere. Nel video si vede anche uno degli agenti che prova a infilare qualcosa in bocca al detenuto, mentre gli altri dopo il rifiuto colpiscono il 43enne al petto e allo stomaco con alcuni pugni.
Il pestaggio dura circa dieci minuti e non mostra mai Robert Brooks opporre resistenza. Una ripresa ravvicinata mostra il volto tumefatto del detenuto. Trasportato in un ospedale vicino al carcere di Marcy, Robert Brooks è morto il 10 dicembre. Il referto medico riporta, come causa del decesso, “asfissia dovuta alla compressione del collo”.
Una circostanza che ricorda quanto accaduto nel 2020 a George Floyd, morto per l’asfissia provocata da quattro agenti che lo avevano bloccato all’esterno di un negozio di Minneapolis. Una sequenza tragica, anche in quel caso ripresa in un video. La morte di George Floyd e il suo disperato “I can’t breathe” (“non respiro”) avevano provocato un’ondata di manifestazioni per i diritti civili in tutti gli Stati Uniti.
Aperta un’indagine sulla morte di Robert Brooks
La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha chiesto il licenziamento delle tre guardie coinvolte nella morte del detenuto Robert Brooks e delle altre dieci persone che avrebbero assistito al pestaggio senza intervenire.
Il video è stato diffuso dalla procuratrice di New York Letitia James, che ha aperto un’indagine sulla vicenda. Indagine che sarà condotta da Ryan Paparella, ex agente carcerario. Elizabeth Mazur, avvocato della famiglia del detenuto morto, ha detto che “Brooks meritava di vivere ed è stati picchiato da un gruppo di agenti che doveva tenerlo al sicuro”.
Sul caso è intervenuta anche l’associazione New York Civil Liberties, affermando che “il pestaggio mortale di Brooks non è un incidente isolato”.