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Il delitto di Novi Ligure commesso da Erika De Nardo e Omar Favaro: che fine hanno fatto gli assassini

Il 21 febbraio 2001 il delitto di Novi Ligure scosse l'Italia intera: dopo la pista albanese furono arrestati Erika De Nardo e Omar Favaro

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Il delitto di Novi Ligure fu commesso da Erika De NardoOmar Favaro, una coppia di fidanzatini minorenni che la sera del 21 febbraio 2001 uccisero con inaudita ferocia Susy CassiniGianluca De Nardo, rispettivamente madre e fratello minore di Erika, con quasi 100 coltellate e un tentativo di avvelenamento nei confronti del piccolo. Inizialmente i riflettori furono puntati su alcuni residenti albanesi che abitavano nei pressi del luogo dell’omicidio, successivamente la coppia fu arrestata. Oggi ‘Erika e Omar’, chiamati in questo modo semplificato dalla stampa e dall’opinione pubblica, sono di nuovo liberi.

Il delitto di Novi Ligure

Oggi quella parte di via Dacatra che quella sera ospitò il delitto si chiama viale Caduti di Nassiriya. Questa storia inizia alle 21 del 21 febbraio 2001, quando una ragazza corre per strada, al freddo, con gli abiti sporchi di sangue e lo sguardo terrorizzato.

La ragazza grida e chiede aiuto, i vicini la sentono ma sono troppo spaventati per intervenire. La stessa ragazza si spinge fino ai parcheggi di fronte alla sua villetta, e lì viene soccorsa da alcuni residenti. A loro racconta che qualcuno ha massacrato sua madre e il suo fratellino mentre lei era in casa. Lei si chiama Erika De Nardo, ha 16 anni ed è sopravvissuta a una mattanza.

delitto novi ligure erika omarFonte foto: ANSA
La villetta in cui si consumò il delitto di Novi Ligure commesso da Erika De Nardo e Omar Favaro

Al civico 12 di via Dacatra arrivano le forze dell’ordine e ispezionano l’abitazione. Susy Cassini, 45 anni, è stata uccisa nella cucina. Al piano superiore, nel bagno, c’è il cadavere del piccolo Gianluca di soli 11 anni.

Il procuratore capo di Alessandria Carlo Carlese, nonostante i tantissimi anni di esperienza, dice ai giornalisti che quello è “uno degli episodi più feroci che abbia visto”. Alla mattanza è sopravvissuto Giuseppe De Nardo, il 43 padre di Erika e Gianluca, marito di Susy Cassini. In quel momento era fuori con degli amici per una partita di calcetto.

La pista della rapina da parte di albanesi

Erika De Nardo racconta agli inquirenti che tutto è iniziato alle 20:40, quando due rapinatori si sono introdotti nella sua abitazione e hanno sorpreso la madre, Susy, che si sarebbe opposta per difendere i propri figli.

Così i due rapinatori sono diventati assassini e l’hanno colpita a morte. Il fratello Gianluca, attirato dal frastuono, è sceso al piano di sotto e gli aggressori lo hanno ucciso per non lasciare testimoni. Erika racconta di aver assistito alla scena pietrificata, nascosta dietro la porta della sua stanza, per poi fuggire quando i due criminali hanno lasciato la casa.

Erika De Nardo è “una ragazza coerente, una ragazza veramente splendida”, secondo il procuratore che prende a cuore la storia di quella giovane ragazzina che in pochi minuti ha perso la madre e il fratellino. La 16enne dice che gli assassini potrebbero essere albanesi e rilascia una descrizione sommaria del loro aspetto.

Gli inquirenti le mostrano qualche foto segnaletica ed Erika, freddamente, ne indica una. Nel frattempo all’esterno della villetta dei De Nardo si è radunata la folla inferocita che chiede alle autorità più sicurezza, che condanna l’immigrazione e gli immigrati. In poche ore, a Novi Ligure inizia la caccia al mostro.

L’uomo indicato da Erika De Nardo, però, ha un alibi di ferro e in pochissimi istanti la pista albanese cade nel vuoto.

L’arresto di Erika e Omar

Il 22 febbraio un residente si reca dai carabinieri per indicare che la sera prima, quando è stata commessa la strage, intorno alle 21 avrebbe visto un ragazzo a bordo di un motorino proprio in via Dacatra. Lo ha notato perché i suoi pantaloni erano sporchi di sangue. Quel ragazzo è Mauro Favaro, ma tutti lo conoscono come Omar. Omar è il fidanzatino di Erika.

Le dichiarazioni di Erika si fanno confuse e contraddittorie, non sono più “lineari e precise” come prima e molte risposta arrivano dalla villetta: i presunti rapinatori non hanno portato via alcun oggetto, e soprattutto non possono aver colpito mentre in casa erano presenti i proprietari in un orario decisamente insolito per un colpo.

Erika De Nardo e Omar Favaro vengono accompagnati dentro la casa per un sopralluogo e subito dopo vengono lasciati una stanza della caserma dei carabinieri di Novi Ligure, dove sono installate telecamere e microspie. Tra i due inizia un’intensa conversazione durante la quale Favaro apostrofa la fidanzata come “assassina” e Erika viene ripresa mentre mima il gesto di una coltellata.

I rilievi dei Ris confermano la responsabilità dei due adolescenti, che il 23 marzo vengono posti stato di fermo. Alla base della strage ci sono i rapporti conflittuali tra Erika De Nardo e sua madre, delusa dal rendimento scolastico della figlia e contraria alla sua relazione con Omar Favaro.

erika e omar delitto di novi ligureFonte foto: ANSA
Erika De Nardo e Omar Favaro hanno scontato la loro pena per il delitto di Novi Ligure e sono tornati in libertà

I due hanno atteso Susy Cassini e Gianluca De Nardo all’interno dell’abitazione, al buio, per poi scagliarsi inizialmente contro la madre di Erika successivamente, per eliminare il testimone, contro Gianluca De Nardo che inizialmente hanno tentato di avvelenare con polvere topicida.

Susy Cassini è stata uccisa con 40 coltellate, Gianluca De Nardo con 57 coltellate inferte in più tempi diversi. Erika De Nardo avrebbe voluto attendere il padre per completare la strage, ma Omar Favaro si è opposto per una sopraggiunta stanchezza. Sullo sfondo, il consumo di cocainacannabinoidi da parte della coppia, che tuttavia non viene riconosciuta come tossicodipendente né sotto l’effetto di sostanze nella sera della strage.

Durante gli interrogatori, i due si rimbalzano le rispettive responsabilità con Erika De Nardo particolarmente determinata ad attribuire al fidanzato l’intera responsabilità del delitto.

Il processo e la scarcerazione

Il 14 dicembre 2001 tribunale dei minorenni di Torino condanna in primo grado Erika De Nardo a 16 anni di reclusione, Omar Favaro a 14.

La sentenza viene confermata il 30 maggio 2002 dalla Corte d’Appello di Torino e dalla Corte di Cassazione il 9 aprile 2003. Sono stati loro.

Il 3 marzo 2010 Omar Favaro viene scarcerato per via dei benefici dell’indulto e la buona condotta. Il 5 dicembre 2011 anche Erika De Nardo termina la sua pena e il giorno 6 lascia la comunità Exodus di don Antonio Mazzi.

Che fine hanno fatto Erika De Nardo e Omar Favaro

Nel 2023 Omar Favaro viene accusato di violenze dalla sua compagna che il suo avvocato Lorenzo Repetti ha ritenuto “infondate”. Nel 2009 Erika De Nardo si laurea in filosofia con 110 e lode.

Nel 2019 Erika De Nardo viene rintracciata da un giornalista de ‘La Stampa’ in un paese nei pressi del Lago di Garda, ma non risponderà alle domande.

delitto-di-novi-ligure-erika-omar Fonte foto: IPA
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