Il calendario scolastico 2024/25, quando si torna a scuola dopo le vacanze estive: le date regione per regione
Il rientro a scuola a settembre 2024 avverrà, come di consueto, secondo un calendario differenziato fra le varie regioni
Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso il calendario scolastico per l’anno 2024/2025. Come di consueto il ritorno fra i banchi sarà differenziato fra le varie regioni e le province autonome. I primi a tornare in classe lo faranno giovedì 5 settembre. Gli ultimi lo faranno lunedì 16.
- I primi a tornare a scuola: 5 e 9 settembre
- Ritorno a scuola l'11 e il 12 settembre
- Le ultime regioni a riaprire le scuole
- Tabella riassuntiva
- La riforma della scuola di Giuseppe Valditara
I primi a tornare a scuola: 5 e 9 settembre
Gli alunni della provincia autonoma di Bolzano torneranno a seguire le lezioni in aula il 5 settembre. A seguire quelli di Trento il 9 del mese.
Ritorno a scuola l’11 e il 12 settembre
Le bambini e ragazzi di sei regioni del Nord e del Centro-Nord torneranno in classe dall’11 settembre: si tratta di Piemonte, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Veneto e Valle d’Aosta. Seguiranno, il 12 settembre, Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia, Campania.
Il ministro Giuseppe Valditara.
Le ultime regioni a riaprire le scuole
Partiranno giorno 16 settembre le lezioni scolastiche nelle regioni rimanenti: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana.
Tabella riassuntiva
Giorno | Regione |
---|---|
5 settembre | Provincia autonoma di Bolzano |
9 settembre | Provincia autonoma di Trento |
11 settembre | Piemonte, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta |
12 settembre | Lombardia, Molise, Sardegna, Sicilia, Campania |
16 settembre | Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Toscana |
La riforma della scuola di Giuseppe Valditara
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha in mente una profonda riforma della scuola. Uno dei punti allo studio è la riforma 4+2 degli istituti tecnici e professionali. L’obiettivo è quello di far entrare i giovani prima nel mondo del lavoro e rispondere alla cronica carenza di profili tecnici nel panorama professionale italiano.
Il ministro punta poi a una riforma del voto di condotta operativa dal prossimo anno scolastico al fine di porre un freno ai crescenti episodi di bullismo.
Il piano prevede inoltre l’introduzione di attività di cittadinanza solidale: in caso di sospensione fino a due giorni, lo studente sarà avviato a un percorso di riflessione culminante in un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe lo studente dovrà dedicarsi ad attività socialmente utili.
Un altro dei punti principali della riforma Valditara riguarda la valutazione del comportamento espressa con un giudizio sintetico nelle scuole elementari e con voti numerici nelle scuole medie, che influiranno sulla media complessiva.