Il bollettino del Vaticano sulle condizioni di Papa Francesco: niente maschera per l'ossigeno né febbre
Le condizioni di Papa Francesco rimangono stazionarie nonostante i medici abbiano deciso di rimuovergli la maschera per l'ossigeno
Rimangono stabili le condizioni di salute di Papa Francesco, secondo quanto riporta l’ultimo bollettino del Vaticano. Il Pontefice non ha avuto bisogno della maschera per l’ossigeno e non ha più febbre. La prognosi rimane comunque riservata e il quadro clinico molto complesso.
Il bollettino del Vaticano
Come ogni giorno da quando il Papa è ricoverato al policlinico Gemelli di Roma, il Vaticano ha diffuso un bollettino sulle condizioni di salute del Pontefice per aggiornare i fedeli sui suoi progressi.
Dopo la crisi respiratoria e il broncospasmo degli scorsi giorni, che avevano costretto i medici ad adottare per Papa Francesco una ventilazione meccanica non invasiva, la “maschera” per l’ossigeno, il 2 marzo la fase acuta della malattia sembra essersi attenuata.
Fonte foto: ANSA
Il Papa è ora soltanto soggetto a ossigenoterapia ad alti flussi somministrata attraverso canule nasali. Secondo il bollettino, il Pontefice è anche “apiretico”, non ha quindi la febbre.
La giornata di Papa Francesco
Nonostante la riduzione dell’invasività delle terapie che i medici hanno deciso per Papa Francesco, il bollettino del Vaticano sottolinea che le condizioni del Santo Padre sono soltanto stabili e non in miglioramento.
In mattinata, sempre secondo quanto comunicato dalla sala stampa vaticana, Bergoglio ha partecipato alla messa insieme ai medici e agli infermieri che si prendono cura di lui durante la sua degenza.
Per il resto della giornata ha alternato riposo e preghiera, senza dedicarsi ad attività lavorative come fatto nei giorni di degenza in cui le sue condizioni erano risultate migliori.
La crisi di salute dei giorni scorsi
Il 28 febbraio scorso, in serata, le condizioni di Papa Francesco sono improvvisamente peggiorate a causa di una crisi respiratoria caratterizzata anche da un broncospasmo, un sintomo che prima di allora non aveva mai presentato.
L’improvviso peggioramento delle condizioni di salute del Santo Padre ha costretto i medici a ricorrere a cure palliative più invasive di quelle adottate in precedenza, tra cui, per la prima volta, anche la ventilazione meccanica non invasiva attraverso una maschera.
Il Pontefice si è poi ripreso, ma la prognosi rimane riservata, esattamente come nei giorni precedenti. Impossibile, quindi, ipotizzare una data per le dimissioni, che rimangono però l’obiettivo dell’equipe medica del Policlinico Gemelli.
