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Igor Iezzi e Leonardo Donno sospesi dopo la rissa alla Camera, Fontana usa il pugno duro contro 11 deputati

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha deciso di sospendere Igor Iezzi e Leonardo Donno dopo la rissa in aula

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Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha deciso di usare il pugno duro contro Leonardo Donno e Igor Iezzi dopo la rissa scoppiata mercoledì 12 giugno a Montecitorio. I due, insieme ad altri nove, sono stati infatti sospesi dall’ufficio di presidenza e saranno interdetti dai lavori in aula per i prossimi giorni.

Iezzi e Donno sospesi dopo la rissa

A rendere nota la decisione del presidente della Camera Lorenzo Fontana è stato lo stesso ufficio di presidenza che ha comunicato le scelte fatte sui due deputati coinvolti nella rissa.

Entrambi sospesi, i due sono stati allontanati da Montecitorio per periodi diversi. Per Igor Iezzi, della Lega, la sospensione ha infatti validità di 15 giorni, per Leonardo Donno, invece, soltanto quattro giorni.

Altri nove sospesi da Fontana

Il presidente della Camera Fontana, però, non si è fermato soltanto a Iezzi e Donno, punendo anche gli altri deputati che sono intervenuti nella rissa.

Ecco allora che il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone è stato sospeso per una settimana insieme ai colleghi di partito Gerolamo Cangiano ed Enzo Amich. Sette giorni anche per il leghista Domenico Furgiuele e per il deputato del Pd Nico Stumpo.

Sospesi per tre giorni il dem Enzo Amendola e Stefano Candiani della Lega, due giorni di sospensione erogati invece a Arturo Scotto e Claudio Stefanazzi del Pd.

igor iezzi leonardo donno rissa camera fontanaFonte foto: ANSA
Il deputato Igor Iezzi, della Lega

Le parole del presidente Fontana

“Tengo a precisare che quanto accaduto nella seduta di ieri, nel suo complesso, debba essere gravemente stigmatizzato dalla presidenza” ha detto Fontana.

Poi ha aggiunto, parlando agli “onorevoli colleghi”: “Il confronto politico tra posizioni diverse, anche su questioni politicamente altamente divisive, non può mai trascendere nello scontro fisico, nell’offesa di altri ovvero nella violenza e quindi, per questo, nella lesione del decoro dell’istituzione”.

E il presidente della Camera, spiegando le decisioni dell’ufficio di presidenza, ha chiarito: “Non lo dico a tutela di una parte, ma a tutela dell’istituzione tutta. Non posso quindi che richiamare tutti i deputati, in particolare i presidenti dei gruppi parlamentari, alla responsabilità di evitare il ripetersi di atteggiamenti o parole che, oltre ad arrecare offese o violenze verso altri, possano minare l’immagine di questa istituzione che tutti noi siamo chiamati responsabilmente a rappresentare di fronte ai cittadini”.

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