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Ignazio La Russa sul saluto romano per la strage di Acca Larentia: la frase sull'apologia di fascismo

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, tornando sul discusso saluto romano per le vittime di Acca Larentia, chiede chiarezza sul reato di apologia di fascismo

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa interviene sulla polemica del saluto romano e il “presente” urlato al cielo da centinaia di manifestanti in occasione della commemorazione della strage in via Acca Larentia del 1978. E la seconda carica dello Stato, che preme a sottolineare come Fratelli d’Italia si sia dissociato da quanto avvenuto, ha anche da ridire sul reato di apologia di fascismo.

La Russa conferma la presa di distanze di FdI

Raggiunto telefonicamente dal Corriere della Sera, Ignazio La Russa non perde tempo a mettere le mani avanti su quanto accaduto, sottolineando ancora una volta come il suo partito, Fratelli d’Italia, prende le distanze.

I video che circolano sul web del saluto romano di centinaia di manifestanti, con tanto di “presente”, alla commemorazione di domenica 7 gennaio della strage di Acca Larentia, chiamano la politica di destra a dissociarsi, e il presidente del Senato non è da meno.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa durante l’incontro con i giornalisti per gli auguri di fine anno

“Concordo pienamente con Rampelli quando dice che FdI è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani alla commemorazione delle tre giovanissime vittime dell’attentato di Acca Larentia” ha spiegato La Russa, sottolineando che il partito ha sempre richiesto ai suoi “di non partecipare a certe manifestazioni che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci”.

La frase sul saluto romano e l’apologia di fascismo

Ma nel corso dell’intervento La Russa ha anche mostrato le sue perplessità sul saluto romano come gesto di apologia del fascismo e quindi reato. Il presidente del Senato, infatti, ha chiesto maggior chiarezza per risolvere la questione.

Parole, però, che hanno fatto discutere. La Russa, infatti, ha chiesto di scindere il saluto romano fatto alle manifestazioni politiche da quello che avviene in caso di commemorazione di persone defunte.

Da avvocato attendo con interesse la prevista riunione a sezione riunite della Cassazione proprio su questo punto. È possibile che si stabilisca che un saluto romano durante una commemorazione non sia apologia di fascismo, e quindi non sia reato, come molte sentenze stabiliscono. Servirebbe chiarezza, ce lo aspettiamo.

Il pensiero sulle vittime di Acca Larentia

Non è mancato però anche un ricordo alle vittime di via Acca Larentia, i tre giovani militanti missini uccisi mentre si apprestavano a uscire dalla sede del Movimento Sociale Italiano nel gennaio 1978.

La Russa, infatti, ha sottolineato che “questi ragazzi, come tanti altri vittime di anni di piombo o di violenza terroristica, non hanno avuto giustizia“. L’obiettivo del presidente del Senato è quello di non avere “morti di serie A e morti di serie B”.

Fonte foto: ANSA

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