L'idea di Briatore per andare in vacanza in sicurezza
Flavio Briatore immagina alcune soluzioni per affrontare la crisi del coronavirus senza rinunciare alle vacanze
Con l’avvicinarsi della stagione estiva, Flavio Briatore si chiede come sarà gestito il turismo in un’Italia reduce dall’emergenza coronavirus. Su Il Giornale, Briatore ipotizza: “Ci saranno forti limitazioni, ma cercheremo di salvare le cene e lo svago della nostra clientela”.
Briatore: “Serate meno affollate ma non soporifere”
“L’importante è attrezzarsi bene e partire, dove sarà possibile”, senza rinunciare alla cautela. L’imprenditore aggiunge: “Gli aperitivi selvaggi e le adunate oceaniche sono morti, quindi dovremo costruire serate meno affollate ma non per questo soporifere”.
Lo scenario che prende forma è quello in cui si potrà andare al mare o in montagna, senza rinunciare quindi al relax vacanziero, ma con meno gente in circolazione e con più mascherine, guanti e altri dispositivi di protezione.
L’idea di Briatore, tavoli ogni due metri e mini-piste da ballo
Nell’ipotesi riportata dal Giornale, i tavoli di bar e ristoranti saranno larghi almeno un metro e mezzo, disposti in modo da distanziarsi di almeno due metri dalle altre postazioni per i clienti. Controlli della temperatura a dipendenti e avventori, all’ingresso dei locali, che in caso di febbre saranno rimandati a casa.
Difficile immaginare un flusso turistico dall’estero. E Briatore prevede: “Perderemo il 50-60% dei coperti, e molti locali troppo piccoli non ce la faranno a riconvertirsi, anche perché per adeguarsi ai nuovi standard dovrebbero ospitare solo un pugno di persone e andrebbero in rosso”.
Briatore immagina anche come saranno riconvertite le piste da ballo: negli spazi delimitati da corde, i camerieri rimuoveranno tavoli e sedie per permettere ai clienti di ballare, creando una sorta di alveare composto da piccole discoteche.
Briatore: “Seguendo un sentiero stretto salveremo la stagione”
Una soluzione difficile da accettare adesso, ma a cui potremmo abituarci in futuro. Briatore osserva: “Capisco che qualcuno si possa scocciare davanti a tante prescrizioni, ma ci si abituerà. Prima dell’11 settembre andavamo in aeroporto quaranta minuti prima della partenza, poi il terrorismo ha stravolto le nostre vite e ci sottoponiamo a controlli che possono richiedere ore di attesa. Però non abbiamo rinunciato all’aereo”.
Briatore si mostra ottimista: “Sarà durissima per le città d’arte come Firenze e Venezia, ma seguendo un sentiero stretto salveremo la stagione”.