I sintomi della variante Eris del Covid dominante in Italia: differenze con influenza e consigli di Bassetti
Tutto ciò che c'è da sapere sui sintomi della variante Eris: la spiegazione di Matteo Bassetti
Matteo Bassetti ha messo in guardia sulla variante Covid predominante oggi in Italia, la EG.5, comunemente chiamata Eris. L’esperto, intervistato dall’agenzia AdnKronos ha spiegato nel dettaglio i sintomi a cui bisogna prestare attenzione e in che modo va trattata.
- Bassetti sulla variante Eris: quali cure vanno usate
- I consigli del prof Andreoni
- Bassetti e "l'errore clamoroso da non commettere"
Bassetti sulla variante Eris: quali cure vanno usate
Eris, ha rimarcato il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, “porta una febbre alta, per due o tre giorni, che veramente assomiglia molto all’influenza con qualche dolore in più in alcuni soggetti. E quindi come tale va trattata”.
Per quel che riguarda le cure, Bassetti ha spiegato che vanno usati “i farmaci sintomatici: il paracetamolo, l’ibuprofene, il ketoprofene e l’aspirina”.
L’esperto ha inoltre sottolineato che oggi in Italia circa il 50% dei contagi è appunto riconducibile alla variante Eris, anche se c’è una grande variabilità che “dipende dal singolo paziente: può infatti decorrere paucisintomatica nei sani ma anche dare un sintomatologia accentuata con febbre alta, c’è chi torna a perdere l’olfatto e il gusto cosa che non vedevamo con le varianti precedenti”.
Bassetti ha anche ricordato che ci sono casi in cui Eris può impegnare le vie respiratorie.
I consigli del prof Andreoni
A informare sulle peculiarità della variante, sempre parlando con l’AdnKronos, è stato anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) e professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma.
“Diciamo – ha spiegato Andreoni – che questi soggetti si possono curare a casa con paracetamolo o ketoprofene. Ma se il soggetto è fragile o anziano deve prendere entro 5 giorni gli antivirali, Paxlovid e Remdesivir, che funzionano anche contro Eris”.
L’esperto ha anche evidenziato che questa malattia, nel giro di poche ore, può mutare connotati e che “magari si deve correre in ospedale”.
“A ottobre – si è chiesto Andreoni – abbiamo avuto 800 morti e sarebbe interessante sapere quanti erano vaccinati e quanti hanno fatto le terapie”.
Bassetti e “l’errore clamoroso da non commettere”
Bassetti ha sottolineato poi che si è innanzi a una malattia “diversa rispetto al 2020-2021” in quanto allora c’era bisogno di un certo tipo di cura mentre oggi “è un altro mondo e anche le terapie sono diverse.
Il prof ha aggiunto che, quando vede prescrivere per Eris l’antibitiotico, l’azitromicina, il cortisone, ritiene che si sia di fronte a una “profonda ignoranza da parte di chi usa questo tipo di terapie”.
“‘Sparare’ così nel 2023 come si ‘sparava’ nel 2020 è un errore clamoroso, quindi la raccomandazione da dare alle persone è che questa malattia è certamente un’infezione respiratoria molto simile all’influenza o al raffreddore e come tale va gestita, salvo nelle persone più anziane e nelle persone più fragili dove si usano gli antivirali”, ha concluso Bassetti.