I morti in Italia per West Nile ora sono 9, l'Emilia-Romagna è la zona più colpita: le indicazioni dell'Ausl
L'ultima vittima del West Nile è un uomo di 67 anni della provincia di Modena: salgono a nove i morti in Italia a causa del virus
Salgono a nove le vittime in Italia a causa del virus del West Nile, noto anche come febbre del Nilo Occidentale. L’ultimo decesso è avvenuto in provincia di Modena, dove un uomo di 67 anni è morto dopo essere stato punto da una zanzara infetta. Questo tragico evento porta a cinque il numero di morti in Emilia-Romagna, la regione più colpita dal virus.
- Salgono a 9 i morti in Italia per West Nile
- Come prevenire la diffusione del virus
- I sintomi del West Nile
Salgono a 9 i morti in Italia per West Nile
Come riporta la Gazzetta di Modena, il 67enne è la seconda vittima nella provincia quest’anno. Dall’inizio di maggio 2024, in Italia sono stati confermati 171 casi di infezione, di cui 101 hanno manifestato sintomi neuro-invasivi. Nove le vittime.
L’Ausl di Modena ha emesso un comunicato allarmante, avvertendo la popolazione e raccomandando misure urgenti per contrastare la diffusione del virus.
Ora il virus West Nile fa paura in Emilia Romagna
Particolare attenzione è rivolta a strutture socio-assistenziali e ospedali, dove si trovano le persone più a rischio.
Come prevenire la diffusione del virus
L’Ausl ha sollecitato i cittadini a collaborare attivamente nella prevenzione, consigliando di ripetere i trattamenti larvicidi ogni 15 giorni e di eliminare ristagni d’acqua nei giardini.
In casa, è suggerito l’uso di zanzariere, repellenti e indumenti chiari, specialmente nelle ore serali. Questi comportamenti sono essenziali per ridurre la proliferazione delle zanzare e, di conseguenza, il rischio di infezione.
L’Emilia-Romagna resta l’epicentro dell’epidemia, con 30 casi neuro-invasivi nella provincia di Modena e 77 in tutta la regione, confermando la necessità di vigilanza e prevenzione.
I sintomi del West Nile
Il virus West Nile ha un periodo di incubazione che varia tra 2 e 14 giorni.
La maggior parte delle persone infette non mostra sintomi, ma circa il 20% sviluppa sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea e sfoghi cutanei. Nei bambini è più comune una febbre leggera, mentre i giovani possono avere febbre alta e dolori muscolari.
Gli anziani e le persone debilitate rischiano sintomi più gravi, come febbre alta, debolezza muscolare e disorientamento. Nei casi più gravi, meno dell’1% delle persone infette può sviluppare encefalite letale.