I genitori di Alex Marangon a Domenica In: "Alcune cose non tornano", trovate nuove tracce di sangue nell'auto
A Domenica In i genitori di Alex Marangon riportano i punti non chiari della morte del loro figlio: intanto spuntano nuove tracce di sangue
È un appello, ma anche una denuncia, ciò che si può estrapolare dalle parole spese dai genitori di Alex Marangon a Domenica In. Il 25enne è stato trovato morto il 2 luglio 2024 su un isolotto del fiume Piave. In quei giorni stava partecipando a un rituale presso l’abbazia di Santa Bona a Vidor, in provincia di Treviso. Sulla sua morte non è ancora stata fatta chiarezza, ma con la loro determinazione Sabrina Bosser e Luca Marangon – questi i nomi dei genitori del ragazzo – intendono fare breccia sul muro di silenzio innalzato da alcune persone coinvolte.
- I genitori di Alex Marangon a Domenica In
- "Ci sono cose che non tornano"
- Nuove tracce di sangue nell'auto
I genitori di Alex Marangon a Domenica In
Con Mara Venier i genitori di Alex Marangon sono ritornati a quei giorni in cui, dopo giorni di ricerche, è stato rinvenuto il cadavere del figlio su un isolotto del fiume Piave. Secondo le prime versioni, il ragazzo si sarebbe suicidato dopo aver assunto un potente allucinogeno, l’ayahuasca, distribuito durante un rituale cui stava partecipando presso l’abbazia di Vidor.
Eppure il corpo di Marangon presentava diverse ferite che ancora oggi insospettiscono i famigliari. La teoria del gesto volontario compiuto in uno stato di delirio indotto dalla sostanza non li convince. A Domenica In, infatti, hanno raccontato i dettagli di cui sono a conoscenza.
Alex Marangon è scomparso dall’abbazia di Vidor nella notte tra il 29 e il 30 giugno. Il 2 luglio è stato trovato morto sul fiume Piave. I genitori hanno rinvenuto nuove tracce di sangue nell’auto, l’appello a Domenica In: “Vogliamo giustizia”
“Sono accadute cose che non tornano”, dicono Luca Marangon e Sabrina Bosser a Domenica In. I genitori di Alex sono convinti che non tutto sia stato detto, e sottolineano le bugie riferite dai partecipanti del rito sciamanico, specialmente sulla presenza dell’ayahuasca.
Tutti hanno sempre negato, ma gli esiti dei test tossicologici condotti sul corpo di Marangon hanno rivelato il contrario: il ragazzo, come del resto già aveva riferito in una nota vocale inviata un mese prima di morire, aveva assunto ayahuasca.
“Ci sono cose che non tornano”
“Quando siamo arrivati era stato già tutto ripulito. Ricordo che i carabinieri ci chiesero se nostro figlio sapeva nuotare”, raccontano a Domenica In i genitori di Alex Marangon, che sostengono che siano “accadute cose che non tornano“. Un esempio è nello stato in cui l’abbazia si trovata all’arrivo della famiglia.
“Quel giorno stesso ci fu un matrimonio nel luogo da dove è scomparso mio figlio”, poi un altro dettaglio: “Il materassino che aveva usato per la meditazione lo abbiamo trovato noi, qualcuno lo ha spostato“.
Nuove tracce di sangue nell’auto
Intanto, nell’auto di Alex Marangon sarebbero state rinvenute nuove tracce di sangue. Il dettaglio dell’automobile usata da Marangon per raggiungere l’abbazia è ancora oggetto di dibattito: nessuno dei partecipanti ha riferito, ad esempio, di aver visto il 25enne allontanarsi verso il suo mezzo dopo aver lasciato l’abbazia, ma soprattutto il veicolo non è mai stato posto sotto sequestro in quanto non ritenuto di interesse investigativo.
A trovare le nuove tracce sono stati gli stessi genitori. Lo riporta Tribuna di Treviso. Dopo le tracce sul cambio, ora spuntano nuovi indizi sul sedile posteriore. Il materiale è stato repertato ed è ora a disposizione dei Ris di Parma. Per stabilire se si tratti realmente di sangue bisognerà attendere l’esito degli approfondimenti.