I figli di Silvio Berlusconi accettano l'eredità dopo il testamento: diviso un patrimonio di almeno 5 miliardi
I figli del Cavaliere hanno accettato l'eredità del padre: maggioranza a Marina e Pier Silvio, che gestiranno un impero da oltre cinque miliardi
A distanza di tre mesi dalla morte di Silvio Berlusconi, i suoi cinque figli hanno accettato pienamente l’eredità lasciato dal Cavaliere. Dovranno ora dividersi e gestire un patrimonio che, si stima, supererebbe i cinque miliardi di euro.
L’accettazione dell’eredità
Dopo tanto parlare, non c’è stato nessun colpo di scena e sembrerebbe tutto pronto per concretizzarsi così come Silvio Berlusconi ha lasciato scritto nei suoi tre testamenti.
I cinque figli del Cavaliere (Marina e Pier Silvio, avuti da Carla Dall’Oglio, e Barbara, Eleonora e Luigi, prole di Berlusconi e di Veronica Lario) sono riusciti a trovare un accordo sulla divisione della ricchissima eredità del quattro volte Presidente del Consiglio.
Silvio Berlusconi nel 2014 con i figli (a partire da sinistra) Eleonora, Marina, Luigi, Barbara e Pier Silvio
La firma degli atti (e il conseguente annuncio ufficiale) è attesa nel pomeriggio di oggi – lunedì 11 settembre – con i cinque figli già riunitisi presso Villa San Martino ad Arcore. Non è previsto alcun beneficio di inventario da parte di alcuno, il che, oltre a ridurre i tempi dell’effettiva esecuzione del lascito testamentario, è segno di un accordo già raggiunto internamente tra le parti.
Il lascito di Silvio Berlusconi
Secondo le ultime volontà di Silvio Berlusconi, a figli Marina e Pier Silvio andrà la maggioranza e il conseguente controllo di un impero dal valore stimato in un minimo di cinque miliardi, tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d’arte e liquidità.
La sola Fininvest, fondata da Berlusconi nel 1975, raggiunge i 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi. A questo va aggiunto il patrimonio immobiliare (stimato in circa 700 milioni, grazie anche alla holding Dolcedrago), il parco mezzi, comprendenti automobili e yacht, le numerose opere d’arte acquistate in vita dal Cavaliere e, ovviamente, la liquidità.
Come spiegato da Ansa, i primi due figli riceveranno (in due) circa il 53% del patrimonio di Berlusconi, ottenendo così anche la maggioranza del gruppo Fininvest. Sembrano quindi essere rientrati i problemi legati all’assenza di Luigi nell’ultima parte del testamento, quella nella quale Berlusconi richiedeva ai figli di donare parte della loro eredità a tre persone, e alla suddivisione di immobili, opere d’arte e barche.
Le donazioni di Silvio Berlusconi
Il 19 gennaio del 2022, poco prima di entrare al San Raffaele, Silvio Berlusconi scrisse di suo pugno una quindicina di righe, con le quali chiedeva a “Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora” di riservare “a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell’Utri 30 milioni”, soldi che i figli dovranno prendere dai loro lasciti.
Proprio l’assenza di Luigi da questo testamento sembrava potesse creare problemi, ma tutto pare rientrato e i cinque figli del Cavaliere sembrerebbero essersi accordati definitivamente sulla divisione dei beni. Escluse dal testamento le due ex mogli.
All’eredità testamentaria andranno poi aggiunti i probabili guadagni che deriveranno sia dalle società in mano ai figli, come Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum, sia da quelle che verranno cedute, come potrebbe avvenire a breve con l’Associazione Calcio Monza S.p.A., anche se per adesso l’amministratore delegato Adriano Galliani non sembra intenzionato a rilasciare dichiarazioni in merito.