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La leader Aung San Suu Kyi graziata parzialmente in Myanmar: cosa significa e perché era stata condannata

La leader San Suu Kyi, arrestata dopo il golpe del 2021, è stata parzialmente graziata dalla giunta militare: rimane agli arresti domiciliari

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La leader e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, estromessa da un colpo di Stato militare nel 2021, è stata graziata parzialmente dalla giunta al potere militare in Myanmar nell’ambito in un’amnistia di oltre 7.000 prigionieri per celebrare la Quaresima buddista.

L’annuncio

“Il presidente del Consiglio dell’amministrazione statale perdona Aung San Suu Kyi, che è stata condannata dai tribunali competenti”, ha confermato la giunta militare del Myanmar.

L’amnistia, riferisce l’agenzia Reuters, riguarda solo cinque dei tanti reati per i quali Aung San Suu Kyi è stata condannata, per una pena complessiva di 33 anni.

La grazia, infatti, significa una riduzione della sua pena detentiva di sei anni, ha confermato il portavoce della giunta Zaw Min Tun a Eleven Media Group. Il 28 luglio 2023, la leader è stata trasferita dalla prigione in cui si trovava agli arresti domiciliari in un edificio governativo nella capitale, Naypyitaw.

Suu Kyi, 78 anni, ha negato di essere colpevole delle accuse per le quali è stata condannata, che vanno dalla frode elettorale alla corruzione.

Il golpe e la condanna

Aung San Suu Kyi era a capo di un governo democraticamente eletto in Myanmar prima che fosse rovesciato da un colpo di stato del 2021.

suu-kyiFonte foto: ANSA
Proteste davanti all’ambasciata del Myanmar in Thailandia

Da quando l’esercito ha rovesciato il suo governo, una serie di accuse, che gli osservatori internazionali ritengono politicamente motivate, l’hanno portata a essere condannata a un totale di 33 anni di carcere.

Aung San Suu Kyi è stata vista solo una volta da quando è stata incarcerata dopo il colpo di stato, e solo nelle foto dei media statali scattate in un’aula di tribunale.

Anche l’ex presidente Win Myint  – presidente del Paese dal 30 marzo 2018 fino al 1º febbraio 2021 – figura tra le migliaia di prigionieri che hanno ricevuto una grazia parziale in occasione della Quaresima buddista.

Molti governi, in particolare in Occidente, hanno chiesto il rilascio incondizionato di Suu Kyi e di migliaia di altri detenuti a seguito della sanguinosa repressione che la giunta militare ha scatenato dopo le proteste scoppiate a seguito del golpe militare del 2021.

Chi è la leader e Premio Nobel per la Pace

78 anni, figlia del Generale Aung San, uno degli eroi nazionali moderni del Myanmar e padre dell’indipendenza dal Regno Unito, nel 1991 Aung San Suu Kyi ha vinto il premio Nobel per la pace per le sue battaglie a favore della democrazia nel Paese.

Nelle elezioni parlamentari dell’8 novembre 2020, il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrazia, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi in entrambe le camere legislative ed era pronto a formare il governo.

Il neoeletto parlamento avrebbe dovuto tenere la sua prima sessione il 1° febbraio 2021, ma, poco prima dell’alba, i militari hanno preso il potere con un colpo di stato e Suu Kyi e gli altri leader del partito sono stati arrestati.

Suu Kyi Fonte foto: IPA
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