Guerra del Governo agli istituti privati diplomifici: quali rischierebbero la revoca della parità scolastica
Guerra del ministero dell'Istruzione e del Merito ai diplomifici, cioè quelle scuole private che renderebbero troppo facile l'accesso al diploma
Il governo Meloni e, in particolare, il ministero dell’Istruzione e del Merito, avrebbe dichiarato guerra ai diplomifici, cioè quelle scuole private che renderebbero troppo facile l’accesso al diploma.
- Cosa sono i diplomifici e cosa rischiano
- I controlli in Campania, nel Lazio e in Sicilia
- I numeri delle scuole paritarie
Cosa sono i diplomifici e cosa rischiano
La stretta del ministero, come si legge su ‘La Repubblica’, riguarda quelle scuole private che renderebbero troppo facile il conseguimento del diploma, anche con metodi al limite del lecito o, addirittura, illegali.
A partire dal mese di settembre 2023, gli uffici scolastici regionali hanno intensificato le visite ispettive presso tutti gli istituti che presenterebbero numeri anomali. Secondo quanto scrive ‘La Repubblica’, sottolineando che la notizia è però ancora da confermare, alcuni istituti rischierebbero la revoca della parità scolastica o la chiusura di diverse classi.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
I controlli in Campania, nel Lazio e in Sicilia
La stretta del ministero sarebbe accolta con favore dalle stesse associazioni delle scuole non statali, che anno dopo anno stanno vedendo calare il numero di studenti e che si considerano danneggiate dagli scandali che colpiscono una ridotta fetta di istituti. Soprattutto in tre regioni: Campania, Lazio e Sicilia.
A dicembre, in una nota, il ministro Giuseppe Valditara aveva spiegato che il ministero dell’Istruzione, tra le varie misure, si era attivato per accertare se, soprattutto presso alcune realtà in Campania, nel Lazio e in Sicilia, sussista “il possesso dei requisiti di legge per il riconoscimento e il mantenimento dello stato di scuola paritaria”.
I numeri delle scuole paritarie
Dopo aver oscillato per diversi anni attorno al milione di iscritti complessivi (nel 2013/2014, per esempio, erano 993mila), il numero è sceso sotto la soglia delle 900mila unità e per la prima volta, nell’anno 2022/2023, gli alunni che frequentano le scuole paritarie italiane sono scesi sotto le 800mila posizioni (793.660).
ç’unico dato in controtendenza rispetto al calo generalizzato della popolazione scolastica è quello delle scuole superiori: nel quinquennio 2017-18/2022-23 ha fatto registrare un boom nelle paritarie.
Il dato più anomalo è considerato quello relativo agli iscritti all’ultimo anno di corso, che nelle scuole paritarie rappresentano il 39% del totale degli iscritti in tutti gli anni. Questo valore è pari quasi al triplo rispetto al 15% di studenti del primo anno (5 anni prima, gli iscritti all’ultimo anno rappresentavano il 34% del totale e quelli al primo anno il 16% del totale).
Questo dato, si legge su ‘La Repubblica’, suggerirebbe che le scuole paritarie sarebbero usate, magari dopo uno o più insuccessi nelle statali, soprattutto per traghettarsi vero il diploma.
Un altro dato anomalo è quello relativo agli studenti over 18, che abbondano nelle scuole paritarie (60%, contro il 18% delle scuole statali).