Guardiola picchiato o graffiato? Allenatore del Manchester City nella bufera dopo la frase sull'autolesionismo
Il tecnico del Manchester City, Guardiola, ha mostrato delle ferite sul volto. È stato picchiato o se l'è fatte da solo? La risposta ha creato una bufera
Pep Guardiola, l’allenatore del Manchester City, ha scatenato una bufera per le sue parole dopo l’ultima gara giocata dai suoi in Champions League. Al termine di essa infatti lo spagnolo si è presentato ai microfoni dei giornalisti con evidenti tagli sul naso ed escoriazioni su tutto il volto. Per spiegare la loro natura, Guardiola ha detto che se li era procurati da solo, perché voleva farsi del male. Nelle ore successive ha avuto modo di spiegare meglio le sue parole.
- Pep Guardiola picchiato?
- Allenatore nella bufera: cos'ha detto e la spiegazione
- Le ferite, i graffi e il momento no del Manchester City
Pep Guardiola picchiato?
L’atto di autolesionismo di Guardiola ha fatto ben presto il giro del web e creato polemiche. Numerose le interpretazioni da parte del mondo del calcio che si è diviso tra chi appunto ha creduto che si fosse inferto lui stesso tali ferite e chi, più malizioso, ha provato a ipotizzare qualche scontro con magari qualcuno dei suoi giocatori o un generico atto violento.
Nel post partita, a caldo, l’allenatore catalano ha spiegato, con un sorriso e provando a sdrammatizzare la cosa, che, per la rabbia del brutto risultato centrato in campo, si fosse sfogato in questo modo, con un’unghia affilata, volendosi insomma fare del male. Le sue parole però hanno sollevato un polverone e sono state ampiamente criticate per aver scomodato un tema così importante come l’autolesionismo per una partita di calcio.
Allenatore nella bufera: cos’ha detto e la spiegazione
Sempre molto attivo nel sociale e attento a temi delicati come questo, Guardiola – di recente ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” – ha ritrattato ben presto le sue parole, fornendo una spiegazione più ampia e ribadendo l’attenzione che tutti dobbiamo avere per problematiche così serie.
“Sono stato colto alla sprovvista con una domanda alla fine di una conferenza stampa ieri sera su un graffio apparso sul mio viso e ho spiegato che un’unghia affilata l’aveva accidentalmente causata. La mia risposta non intendeva in alcun modo mettere alla luce il gravissimo problema dell’autolesionismo. So che molte persone lottano con problemi di salute mentale ogni giorno”, dice in un post sui suoi canali social.
Anzi, Guardiola approfitta dell’occasione per segnalare alcuni dei modi attraverso i quali le persone affette da problemi del genere possono chiedere aiuto, fornendo numeri di telefono, siti internet e indirizzi mail dei Samaritani cui rivolgersi.
Le ferite, i graffi e il momento no del Manchester City
L’ex allenatore del Barcellona si era presentato davanti alle telecamere delle tv in una versione inedita dopo il pareggio per 3 a 3 contro il Feyenoord con gli olandesi che, sotto di tre reti, erano riusciti a rimontare. Guardiola è parso molto scosso, aveva un profondo taglio sul naso e diverse escoriazioni sul cranio. Già durante la gara tali segni erano visibili e, più volte, il tecnico era stato inquadrato, disperato, con le mani sulla testa in segno di disapprovazione per quanto stava vedendo in campo.
Nel post gara, preso dal momento, ha dunque fatto una battuta infelice che, nelle ore successive, ha dovuto chiarire.
Si tratta di un momento no per il Manchester City, la squadra che allena. Nelle ultime sei partite infatti sono arrivate cinque sconfitte e un pari, quello della serata di martedì 26 novembre, un ruolino di marcia scadente che mai si era verificato nella brillante carriera da allenatore di Pep Guardiola. Con il club inglese, ha anche vinto una Champions League in finale contro l’Inter.