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Scontri Green pass, resa dei conti: Lamorgese si difende, Salvini duro

La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, è intervenuta in Senato dopo gli scontri a Roma, Milano e Trieste tra manifestanti e polizia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Accusa respinta. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è intervenuta in Parlamento per l’informativa urgente sulle proteste No Green pass di Roma, Milano e Trieste. Nei giorni scorsi la titolare del Viminale è stata duramente criticata dal centrodestra, su tutti da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che hanno parlato di strategia della tensione. Ecco le parole della ministra.

Green pass, scontri a Roma e Trieste: Lamorgese respinge le accuse

Forte la risposta della ministra Lamorgese, accusata nei giorni scorsi (soprattutto da Matteo Salvini e Giorgia Meloni) di aver in qualche modo favorito gli scontri tra manifestanti e polizia.

Questa lettura politica, ha detto la titolare del Viminale, “che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamento delle forze dell’ordine, la devo respingere fermamente”, perché “insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche“.

“È un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze ordine”: parole, queste, accolte con proteste nell’aula del Senato.

Green pass, scontri a Roma e Trieste: Lamorgese su agenti infiltrati

Proteste in Senato anche quando la ministra ha escluso “l’inquietante retroscena degli agenti infiltrati. Nel dispositivo era prevista come normale la presenza di agenti in borghese della Digos con compiti di osservazione e monitoraggio e anche di mediazione”.

“Agli stessi compiti – ha aggiunto – era addetto anche quell’operatore di polizia con abiti civili, presente all’azione di esagitati che intendevano provocare il ribaltamento di un furgone della polizia“.

Critiche dai senatori alla ministra quando quest’ultima ha spiegato che l’agente “stava verificando che la forza scaricata sul mezzo non riuscisse nell’intento. Si tratta dello stesso agente che più tardi, aggredito da un manifestante tuttora in stato di arresto, ha reagito in modo scomposto e per questo motivo si è auto-segnalato. Ora la sua posizione è alla valutazione della polizia giudiziaria”.

Green pass, i fatti di Roma: la ricostruzione della ministra Lamorgese

Luciana Lamorgese ha ricostruito principalmente i fatti di Roma, in cui i manifestanti, alcuni appartenenti a Forza Nuova, hanno assaltato la sede della Cgil.

La ministra ha spiegato che quello è stato “il momento più drammatico, che ha turbato l’opinione pubblica per la violenza dell’azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia”.

L’assalto, ha aggiunto, è durato “8 angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17:32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17:35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali”.

La ministra ha sottolineato di aver subito chiesto al capo della polizia una ricostruzione dettagliata: “È palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati“.

Green pass, i fatti di Trieste: la ricostruzione della ministra Lamorgese

Parole anche per quanto successo a Trieste: “Nonostante il richiamo del prefetto alla palese illegittimità dello sciopero, è stato attivato un presidio al varco 4“, impedendo lo scarico e carico merci a 700 mezzi pesanti e “a fronte di tale situazione il prefetto ha indetto un comitato urgente di sicurezza in cui si è condiviso di effettuare lo sgombero”.

“Nei momenti di maggiore tensione – ha aggiunto Lamorgese, ricostruendo quegli istanti – si è prefigurato il pericolo di degenerazione dell’ordine pubblico ed è stato necessario l’uso di idranti e lacrimogeni”.

La ministra ha parlato di “caratteristiche analoghe ai fatti di Roma” ai cortei verso Palazzo Chigi e Montecitorio.

Ha quindi spiegato che la protesta in questo momento sembra “intenzionata a non fermarsi”. C’è la necessità di “mantenere massima l’attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale. Lo strumento per garantite questo è il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e la tutela dei diritti e le libertà dei cittadini”.

Lamorgese e i dati sulle manifestazioni dal febbraio 2020 al 18 ottobre

La ministra ha poi elencato i dati delle manifestazioni dal febbraio 2020 al 18 ottobre 2021: si sono tenute 5.569 manifestazioni di protesta, più della metà nel 2021, e di queste 1.526 tra il 22 luglio e il 18 ottobre, che hanno riguardato la contestazioni al Green pass.

Il 3,4% (52 manifestazioni) è sfociato in episodi di violenza. “Nello stesso periodo – ha detto Lamorgese – lo sforzo di contenimento delle contestazioni di piazza ha portato all’assegnazione di 17.470 unità delle forze mobili di polizia all’autorità di pubblica sicurezza”.

Salvini duro: “L’uso di lacrimogeni e idranti a urne aperte? Neanche in Cile”

“Non ho sentito una parola di autocritica. Solo uno scarico di responsabilità su chi sta sotto. Se fossi stato ministro io penso a come avrebbero reagito gli amici del Pd. Quel delinquente ( Giuliano Castellino, ndr) non doveva stare in piazza. Perché ce l’avete lasciato? Se non ha capito cosa stava succedendo è grave, se lo ha capito e non lo ha impedito è ancora più grave”. Così Matteo Salvini in aula.

“Questa è una vergogna – ha aggiunto -, se non riuscite a isolare 20 imbecilli vuol dire che non sapete fare il vostro lavoro”.

“Vi pare normale aver consentito una manifestazione politica e autorizzato l’uso di lacrimogeni e idranti a urne aperte? Neanche in Cile, neanche in Venezuela. Noi ce la mettiamo tutta a limare, ma a parti invertire avreste chiamato i caschi blu. Buon lavoro, ministra, se comincerà a fare il ministro che fino ad ora non ce ne siamo accorti”, ha concluso il leader della Lega.

Scontri ai cortei No pass: le reazioni e la condanna di Draghi Fonte foto: ANSA
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