Green pass ridotto a 6 mesi? Non per i viaggi: cosa ha deciso l'Unione europea e cosa cambia per l'Italia
L'Unione europea ha annunciato una grande novità per quel che riguarda la durata del certificato vaccinale in merito ai viaggi: cosa cambia
La Commissione Ue ha adottato norme relative al certificato digitale Covid dell’Unione europea, stabilendo un periodo vincolante di 9 mesi (precisamente 270 giorni) dei certificati di vaccinazione – e quindi in sostanza del Green pass – per i viaggi all’interno dell’area. Lo ha annunciato la stessa Commissione europea attraverso il portavoce Christian Wigand.
Green pass per i viaggi, cosa cambia da febbraio
In sostanza l’Unione europea ha stabilito una nuova regola secondo cui, a partire dal 1° febbraio 2022, tutti gli Stati membri accetteranno il certificato per una validità di 270 giorni a partire dal completamento del primo ciclo vaccinale, cioè dalla data della seconda dose per Pfizer, Moderna e AstraZeneca, e dalla data dell’unica dose per Janssen.
La regola, introdotta tramite atto delegato dalla Commissione, è vincolante per tutti gli Stati membri ed arriva dopo che il Consiglio Europeo ha auspicato un approccio coordinato per quanto riguarda le restrizioni dei viaggi.
Green pass per i viaggi, perché si parla di scadenza a 9 mesi
Il periodo di validità è stato deciso sulla base del parere dell’Ecdc, secondo il quale la terza dose di vaccino è raccomandata “al più tardi” 6 mesi dopo il completamento del primo ciclo vaccinale contro la Covid-19: raccomandazione che non è sempre possibile rispettare, dato che non pochi Paesi sono in ritardo nella somministrazione delle terze dosi.
A questi 6 mesi ne vengono aggiunti 3,per un totale di 9: un periodo di grazia che dovrebbe consentire agli Stati di accelerare nella somministrazione dei booster.
La durata del certificato dopo la vaccinazione con la terza dose non è stata ancora determinata, perché “dobbiamo ancora raccogliere le evidenze” scientifiche relative all’immunità conferita dal booster, spiega il portavoce Christian Wigand.
Green pass per i viaggi, cosa cambia per l’Italia
“Un periodo di accettazione chiaro e uniforme per i certificati di vaccinazione garantirà che le misure di viaggio continuino a essere coordinate, come richiesto dal Consiglio europeo a seguito dell’ultima riunione del 16 dicembre. Le nuove regole – ha aggiunto il portavoce – garantiranno che le restrizioni si basino su prove scientifiche disponibili”.
L’aggiornamento in merito alla durata della validità del certificato vaccinale Ue “non mette in discussione” le misure aggiuntive sui viaggi “annunciate da alcuni Stati membri” come l’Italia “in reazione alla diffusione della variante Omicron”.
La Commissione ha poi reso noto che finora nell’Ue sono stati emessi 807 milioni di certificati, che hanno fissato uno standard globale visto che “ad oggi 60 Paesi e territori in cinque continenti hanno aderito al sistema. Le nuove regole per i viaggi all’interno dell’Unione armonizzano le diverse regole tra gli Stati membri”.