Green pass lavoratori e scontro Meloni-Viminale: parla Berlusconi
Obbligo green pass, tensioni di piazza, scontro tra Giorgia Meloni e Luciana Lamorgese: Silvio Berlusconi fa il punto
Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una lunga intervista rilasciata al Messaggero, ha parlato ampiamente del momento di tensione vissuto in Italia. Tensione cresciuta con la decisione del governo di imporre il green pass obbligatorio ai lavoratori a partire da venerdì 15 ottobre. Il timore è che, quel che è capitato pochi giorni fa a Roma, possa ripetersi sia nella Capitale stessa sia in altre città.
“Non parlerei di piazze scatenate – dichiara Berlusconi – ma di qualche migliaio di persone in buona fede e di qualche centinaio di scalmanati e di agitatori professionisti. Gli uni vanno convinti e rassicurati, gli altri vanno perseguiti con il massimo rigore. Ma dobbiamo tenere presente che parliamo di un’esigua minoranza, la grande maggioranza degli italiani non va in piazza, va a vaccinarsi, se non l’ha già fatto”.
Sull’obbligo del green pass per i lavoratori, il leader di FI non ha dubbi, ritenendo il certificato verde lo “strumento che abbiamo scelto per ripristinare gradualmente la normalità. Naturalmente è uno strumento perfezionabile. Sino ad oggi, però, ha funzionato bene: sta consentendo al nostro Paese di rimettersi in moto e a noi tutti di tornare a una certa dose di socialità in sicurezza”.
“Comprendo le preoccupazioni nei lavoratori e nelle aziende più piccole, ma non dobbiamo dimenticare che l’unica alternativa è l’obbligo vaccinale che, del resto, noi di Forza Italia abbiamo proposto sin dall’inizio”, aggiunge Berlusconi.
Secondo il politico milanese non si è innanzi a una nuova stagione del terrore: “Non siamo negli anni ’70, fortunatamente, però non bisogna mai abbassare la guardia, la violenza va sempre isolata e combattuta con il massimo rigore. Per questo ho espresso solidarietà alla Cgil, chiamando personalmente il segretario Landini”.
E ancora: “Siamo politicamente lontani, ma la libertà, la democrazia, la tolleranza sono un patrimonio comune”. In questi giorni si sta parlando della possibilità di sciogliere Forza Nuova. “Il Capo dello Stato – spiega Berlusconi – ha giustamente ricordato che si tratta semplicemente di applicare le leggi in vigore. Sono come sempre d’accordo con lui. Si tratta di una questione giudiziaria e amministrativa, che è sempre bene venga distinta dalle questioni politiche. Altra cosa è evidentemente la nostra condanna politica per le idee e i metodi di Forza Nuova”.
Nelle scorse ore Luciana Lamorgese, ministro degli Interni, è stata pesantemente attaccata da Giorgia Meloni. Sull’operato del Viminale, il fondatore di Forza Italia si pronuncia in questi termini: “Si tratta di gestire situazioni complesse di ordine pubblico, tutelando il diritto a manifestare liberamente la propria opinione e al tempo stesso prevenendo o reprimendo con la massima energia ogni illegalità. Ho molto rispetto per la professionalità, lo spirito di sacrificio e il senso del dovere delle Forze dell’Ordine, che vanno tutelate e dovrebbero essere meglio gratificate, anche sul piano economico, per il prezioso lavoro che svolgono”.
Spesso piovono critiche nei confronti di Salvini e Meloni, accusati di non prendere abbastanza distanze dagli estremisti di destra. Forza Italia è nel Ppe in Europa, il quale è molto lontano da alcune posizioni estremiste. “Il Ppe – ricorda Berlusconi -, di cui Forza Italia è orgogliosamente rappresentante in Italia, ha ben chiara la situazione: dal 1994, quando io ho fondato il centro-destra, la nostra è stata una coalizione che si basa sui valori della libertà e della democrazia, incompatibili con qualsiasi ideologia totalitaria. Non saremmo alleati con Salvini e Meloni se non ci fosse la massima chiarezza su questo. Per questo ritengo che continuare a chiedere “esami del sangue” ai nostri alleati sia improprio e strumentale”.
“Lega e Fratelli d’Italia – conclude Berlusconi – hanno collocazioni diverse dalla nostra al Parlamento europeo ma questo non ci ha mai impedito di collaborare in Italia nel governo delle regioni e non ci impedirà di collaborare nel prossimo governo nazionale, che sarà certamente di centrodestra, e che dovrà avere un profilo europeista, atlantista, liberale”.