Covid, "con il Green pass non siamo sicuri": Crisanti all'attacco
Il virologo Andrea Crisanti ha commentato le nuove regole sul Green pass: "Non siamo al sicuro"
Mentre il Green pass diventa sempre più presente nella vita quotidiana, con il rientro a scuola e sui luoghi di lavoro, il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova Andrea Crisanti ha lanciato un duro attacco al certificato verde e lo ha definito in un certo senso “non sicuro”.
In un intervento all’Aria che tira su La7, Crisanti ha affermato: “Il Green pass non è una misura di sanità pubblica, non ha una metrica per misurare l’impatto sulla trasmissione” del coronavirus.
Si tratta, ha aggiunto, di “un provvedimento estemporaneo che di fatto ha l’obiettivo di limitare i contatti tra persone non vaccinate, ma nessuno conosce l’effetto del Green pass sulla trasmissione del virus. Quello che è pericoloso è che i politici dicono che con il Green pass creiamo degli ambienti sicuri. Non c’è nulla di più sbagliato, perché siamo solo leggermente più protetti con il certificato verde, ma non sicuri”.
Commentando una possibile estensione dei test salivari a scuola, Crisanti ha anche aggiunto: “Siamo ancora in una fase di transizione e forse si intravede la luce alla fine del tunnel. Ma abbiamo situazioni come quella che sta capitando in Inghilterra, con 30-40mila casi al giorno e 150-180 decessi quotidiani, un numero importante che getta sfiducia su quello che potrebbe capitare da noi”.
Rispondendo infine a una domanda sulla sua militanza a sinistra e sulla sua presenza come ospite alla festa di Articolo 1 a Padova, Crisanti ha dichiarato: “Sono particolarmente attento a tematiche sociali. Non faccio fatica a dire che da giovane ho militato in gruppi extraparlamentari, poi si diventa più equilibrati”.