Graduatoria test Medicina 2023 online, dalla Sicilia il primo ricorso al Tar: "Quiz imparati a memoria"
Uno studio legale di Palermo ha presentato un ricorso al Tar del Lazio sulle presunte violazioni del bando e dei quiz della prima edizione dei Tolc
Un noto studio legale del capoluogo siciliano ha presentato un ricorso presso il Tar del Lazio, con il quale denuncia presunte violazioni del bando e dei quiz della prima edizione dei Tolc, la nuova modalità di accesso a medicina, odontoiatria e veterinaria, effettuati in due sessioni distinte invece che in una unica e contemporanea per tutto il Paese.
La denuncia dello studio legale
Nel corso di una conferenza stampa, lo studio legale Leone-Fell & C., che ha sedi a Palermo e a Roma, ha illustrato le motivazioni per le quali si è deciso di denunciare al Tar del Lazio una serie di irregolarità registrate durante lo svolgimento dei test per l’accesso alle facoltà di medicina, odontoiatria e veterinaria.
Lo studio legale ha evidenziato, tra le varie cose, gravi violazioni dei bandi di concorso, quiz ripetuti tra le differenti sessioni, con conseguente creazione di una banca dati diffusa nel web a beneficio di una parte di candidati, e una equalizzazione dei test, ovvero il numero che misura la difficoltà della prova, calcolata in modo errato.
La conferenza stampa, trasmessa in diretta sulla propria pagina Facebook, con la quale lo studio legale Leone-Fell & C. ha parlato delle irregolarità registrate durante i test di accesso alle facoltà di medicina, odontoiatria e veterinaria
La conferenza stampa è stata trasmessa in diretta su Facebook e, secondo gli avvocati dello studio legale, le irregolarità mostrate avrebbero permesso negli anni l’immatricolazione di oltre 4mila studenti, non meritevoli, i cui posti assegnati avrebbero di fatto escluso altri studenti più preparati.
L’esposto al Tar del Lazio
Durante la conferenza stampa, avvenuta nella giornata di lunedì 4 settembre, è stato chiarito il motivo principale che ha fatto scattare i controlli sui test, ovvero la decisione di non tenerli in contemporanea in un unico giorno in tutta Italia, ma di dividerli in differenti sessioni.
Una decisione che ha fatto sì che le domande poste in alcuni test venissero poi ripetute in altri, “comportando la possibilità di creazione di una enorme banca dati con un numero esorbitante di quiz su cui i più fortunati hanno potuto esercitarsi, imparando a memoria le risposte corrette. Abbiamo in nostro possesso circa 100 testimonianze audio di persone che hanno ottenuto la banca dati direttamente dalle scuole di preparazione”.
“Nelle prossime ore – hanno poi specificato gli avvocati – sarà presentato un esposto in procura e un ricorso collettivo al Tar Lazio con il quale, tra le altre cose, verrà chiesto al Giudice amministrativo di esaminare il materiale probatorio in nostro possesso e, se lo riterrà opportuno, di trasmettere il fascicolo alla Procura della Repubblica di Roma per valutare la sussistenza di eventuali profili penali”.
Le altre irregolarità riscontrate
Oltre alle domande ripetute, che secondo gli avvocati venivano fornite “anche da alcune scuole di preparazione che pare abbiano mandato i propri docenti a svolgere il test ad aprile con il solo scopo di reperire i quiz”, atteggiamento definito “di una gravità inaudita”, lo studio legale ha presentato evidenze anche su altri aspetti apparentemente irregolari.
Uno tra questi è il punteggio equalizzato, che secondo gli avvocati in alcuni casi è stato attribuito a prescindere dal fatto che il candidato abbia o meno risposto alla domanda.
Elementi che hanno portato l’avvocato Francesco Leone a definire quello di quest’anno “il peggior test in assoluto. Avevamo già preventivato che il nuovo sistema di ammissione tramite Tolc non avrebbe garantito né meritocrazia né tantomeno parità di accesso, ma non immaginavamo che le irregolarità partissero proprio dal mancato rispetto del bando”.