Gli fanno rivedere il cane in carcere dopo un anno trascorso senza visite: l'abbraccio con l'amico a 4 zampe
Ad un detenuto nel carcere di Lecce è stato concesso di poter vedere il suo cane, suo unico amico. Per lui nessuna visita in un anno
In un anno di detenzione in carcere nessuno è andato a fargli visita. Il suo unico desiderio era di poter rivedere il suo cane, Zair. Una speranza che è divenuta realtà nei giorni scorsi per un detenuto nel carcere di Lecce, che grazie all’autorizzazione della direttrice ha potuto riabbracciare il suo amico a quattro zampe.
- Detenuto incontra il cane in carcere
- L'incontro con l'amico a quattro zampe
- Possibile un secondo incontro
Detenuto incontra il cane in carcere
Protagonisti della toccante storia che arriva da Lecce sono un detenuto, originario di una cittadina del Salento, e il suo cane Zair. Detenuto nel carcere di Lecce, l’uomo prima dell’arresto era un senzatetto, senza conoscenti o familiari.
E come unica compagnia aveva il suo amico a quattro zampe, affidato dopo l’arresto dell’uomo ad una famiglia della zona.
Il detenuto ha potuto riabbracciare il suo cane in carcere per circa due ore
Come riporta Ansa, in un anno in cella l’uomo non ha mai ricevuto visite. Aveva però chiesto di poter vedere il suo Zair. Una richiesta che è stata autorizzata dalla direttrice del carcere nell’ambito di un percorso di rieducazione dei detenuti.
L’incontro con l’amico a quattro zampe
L’incontro tra il detenuto e il suo cane si è svolto nei giorni scorsi, in un’area verde del carcere di Lecce. L’uomo ha potuto riabbracciare Zair e stare con lui per quasi due ore.
“È stato emozionante per lui e per tutto il personale del carcere che si è impegnato affinché il desiderio di questo detenuto potesse realizzarsi”, ha affermato all’Ansa Maria Teresa Susca, la direttrice del carcere salentino che ha coordinato ogni fase dell’iter per permettere l’incontro.
“Abbiamo voluto esaudire questa richiesta anche per la circostanza che il detenuto non fa colloqui con nessuno”, ha spiegato. “Si sono spesi tutti per questo incontro: la polizia penitenziaria, il funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto, così come anche il suo avvocato”.
Possibile un secondo incontro
La direttrice del carcere ha precisato “che si è trattato di un evento eccezionale“, ma non ha escluso la possibilità di un secondo incontro del genere.
“È stato complicato“, ha spiegato, organizzare il tutto in sicurezza, ma, ha aggiunto, “è un’esperienza che si può ripetere“.