Giustiziata a Singapore per aver venduto 30 grammi di eroina: pena di morte per la 45enne Saridewi Djamani
Una donna di 45 anni è stata condannata a morte e giustiziata per detenzione e spaccio di eroina nel Paese con le leggi più dure sulla droga
Per la prima volta dopo 20 anni una donna è stata condannata a morte e giustiziata a Singapore. A ricevere la massima pena è stata la 45enne Saridewi Djamani, accusata nel 2018 di dentezione e spaccio di eroina in uno dei Paesi in cui le leggi contro la droga sono tra le più dure al mondo.
Condannata e giustiziata
La condanna a morte è arrivata settimane fa, ma Saridewi Djamani è stata effettivamente giustiziata lo scorso 21 luglio 2023 a Singapore. La donna, la cui condanna era arrivata nel 2018, era stata accusata di detenzione e spaccio di eroina.
Finita in manette, la 45enne aveva testimoniato durante il processo di essersi rifornita di eroina per uso personale durante il mese di digiuno islamico e, pur non negando di aver venduto droghe come eroina e metanfetamina dal suo appartamento, aveva minimizzato la portata di queste attività. La donna era stata colta in possesso di 30 grammi di eroina, quantitativo che ha fatto subito scattare le manette e l’ha portata al processo che venerdì scorso ha sentenziato la sua morte.
La prima dopo 20 anni
Non si tratta di un caso isolato, ma la morte di Djamani fa notizia perché si tratta della prima donna condannata a morte a distanza di 20 anni dall’ultima. Risale infatti al 2004 l’ultima condannata a morte inflitta a Singapore ai danni di una donna.
Anche in quel caso, come in questo, a essere condannata a morte fu una donna il cui processo riguardava proprio il traffico di droga. Djamani, poi, è la seconda persona a essere giustiziata in settimana per reati riguardanti la droga, mentre è la quindicesima condannata da marzo 2022.
Le leggi sulla droga
E a Singapore in materia di stupefacenti, detenzione o spaccio che si, sono molto duri. La legge, infatti, punisce severamente i trasgressori, con la pena massima che è la condanna a morte, come quella che ha visto protagonista Saridewi Djamani.
Il Paese, infatti, ha tra le leggi contro la droga più dure al mondo e la pena di morte è prevista per tutti coloro che vengono sorpresi con quantitativi maggiori di 500 grammi per la cannabis e più di 15 di eroina.