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Giustizia, via libera della riforma alla Camera: il testo va al Senato

La riforma del processo penale è passata con 396 sì, 57 no e 3 astenuti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La riforma della Giustizia riceve il lasciapassare di Montecitorio. La Camera ha approvato il ddl delega sul processo penale, voluto da Mario Draghi a firma della ministra Marta Cartabia, con 396 sì, 57 no e 3 astenuti. Ora il testo è atteso per settembre al Senato. Lo riporta ‘Ansa’.

Favorevoli anche i deputati del M5s, i più riluttanti nella maggioranza a votare il testo, nonostante tra le file grilline si siano comunque registrati 16 assenze che non risultavano tra quelli in missione e due voti contrari. 

Questi ultimi sono Luca Frusone e Giovanni Vianelli, mentre gli assenti non in missione sono: Giuseppe Buompane, Celeste D’Arrando, Antonio Del Monaco, Carmen Di Lauro, Vittorio Ferraresi, Nicola Grimaldi, Marianna Iorio, Gabriele Lorenzoni, Stefania Mammi’, Salvatore Micillo, Carmelo Misiti, Paolo Parentela, Leonardo Penna, Dedalo Pignatone, Roberto Traversi, Enrica Segneri. Buona parte di questi è risultata non pervenuta anche nel voto di fiducia di ieri notte.

“Non intendo rispondere a nessuna delle provocazioni che sono state fatte, perché la giustizia non è una questione personale. Abbiamo alzato le barricate? Assolutamente sì. Siamo stati gli unici? Orgogliosamente sì. Con noi al Governo non ci sarà nessuna restaurazione”  ha detto in Aula l’ex guardasigilli Alfonso Bonafede, dichiarando il voto favorevole del M5s.

Gli altri sì sono arrivati da Più Europa, Noi con l’Italia, Liberi uguali, Coraggio Italia poi Pd (“il nostro contributo è stato determinante per una riforma innovativa”, dice Alfredo Bazoli), Lega (“è il ritorno del buonseno e della civiltà, dice Roberto Turri).

Non hanno partecipato al voto anche 26 deputati di Forza Italia, 23 della Lega e 14 del Pd. Contrari i parlamentari di Fdi e di Alternativa c’è.Anche se i 396 voti favorevoli non sono i 462 sì votati sulla fiducia posta dal governo nella notte, dopo cinque mesi di lavoro, stesure, revisioni, attriti e tensioni nella maggioranza e una tre giorni-fiume di votazioni, la riforma centrale per i fondi europei del Pnrr, attende adesso il via libera dal Senato.

camera-deputati Fonte foto: ANSA
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