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Giuseppe Conte si dimette? Lo scontro con Luigi Di Maio dopo le critiche al M5S, tirato in ballo Draghi

Giuseppe Conte replica a Luigi Di Maio dopo il flop del M5S alle elezioni Europee e parla dell'ipotesi dimissioni

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In casa Movimento 5 Stelle tiene banco il deludente risultato ottenuto alle elezioni europee, con il partito fondato da Grillo e Casaleggio sceso sotto la soglia del 10%. Dopo le critiche mosse dall’ex ministro Luigi Di Maio arriva la replica del presidente M5S Giuseppe Conte, che parla dell’ipotesi dimissioni e tira in ballo l’ex premier Mario Draghi.

M5S, Giuseppe Conte e le dimissioni

A una settimana dalla sconfitta alle urne, Giuseppe Conte è tornato a parlare del risultato del M5S alle Europee in una intervista al Fatto Quotidiano in cui replica alle critiche dell’ex capo politico del Movimento, Luigi Di Maio.

L’ex premier parte dal tema della leadership, dicendosi pronto a dimettersi: “Noi non saremo mai un partito tradizionale, uno di quelli che costruisce apparati di potere e fa di tutto per continuare a gestirli. Se perdessimo la nostra forza innovatrice, sarebbe meglio estinguerci”.

Giuseppe Conte si dimette? Lo scontro con Luigi Di Maio dopo le critiche al M5S, tirato in ballo DraghiFonte foto: ANSA

Conte ha ventilato l’ipotesi del passo indietro ma, spiega, nessuno in Consiglio nazionale ha posto il tema della sue dimissioni. “Ma la mia guida è funzionale a un progetto”, ha aggiunto, “nel momento in cui non fossi più utile al progetto mi farei da parte“.

Mi assumo tutta la responsabilità del risultato, per non aver mobilitato i cittadini”, ha detto l’ex presidente del Consiglio, aggiungendo però che la “polarizzazione voluta da Meloni d’accordo con Schlein non ci ha favorito”.

Lo scontro con Luigi Di Maio

Conte poi replica a Luigi Di Maio, che lo ha accusato di aver tolto l’anima ai Cinquestelle: “Forse è arrivato il momento di chiedere scusa agli elettori del Movimento rimasti delusi per il nostro sostegno al governo Draghi“.

“Mi scuso innanzitutto io”, ha detto, anche se il suo sostegno a Draghi fu motivato solo dalla volontà di “difendere le riforme del Movimento in un momento tragico, con la gente in fila per i tamponi”.

Quindi la frecciata a Di Maio: “La folgorazione di alcuni nostri ministri per quel governo, sino al punto di rinnegare valori e principi professati per anni, ha avuto per noi conseguenze disastrose”.

“Sentirli inneggiare ancora oggi all’agenda Draghi come fosse un testo sacro rischia di riaprire una ferita, che però vogliamo rimarginare”.

Conte contro Meloni

Giuseppe Conte va poi all’attacco della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha sbandierato come un grande successo il G7 in Puglia: “Non mi sembra abbia segnato svolte storiche, aggettivo decisamente abusato da Meloni”.

Sulla vicenda dell’aggressione alla Camera del deputato Leonardo Donno, il presidente M5S critica la premier per aver parlato di “provocazione” da parte dell’opposizione: “Ha di fatto giustificato i calci e i pugni nell’Aula della Camera, è gravissimo”.

“Ma è anche un triste epilogo per quelli che si definiscono patrioti considerare il tricolore portato da Donno come un’offesa”, ha aggiunto.

M5S, faccia a faccia tra Grillo e Conte

Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma un incontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo dopo la sconfitta elettorale del M5S alle europee.

Secondo quanto riporta Repubblica, il co-fondatore e garante del Movimento 5 Stelle avrebbe confermato la leadership di Conte: il congresso del M5S si terrà in autunno, tra settembre e ottobre.

Al centro dell’incontro anche la questione del limite del doppio mandato, che buona parte dei parlamentari M5S vorrebbe togliere. Su questo tema però Grillo si sarebbe mostrato irremovibile: la regola aurea del M5S non si tocca.

conte-di-maio-m5s-draghi Fonte foto: ANSA
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