Missioni in Libia: piano di Giuseppe Conte per garantire la pace
Il premier intende perseguire una linea pacifica, senza contribuire al conflitto civile in corso oltremare
Il premier Giuseppe Conte, parlando della situazione in Libia nel corso del vertice con i capigruppo a Palazzo Chigi, ha dichiarato, secondo quanto riporta l’Ansa: “L’Italia ha fatto una scelta ben precisa: siamo disponibili a investire tutto il nostro capitale per indirizzare gli attori libici e la comunità internazionale verso una soluzione politica, ma non siamo disponibili a fornire armi o militari per alimentare un conflitto armato”.
In una nota diffusa durante la riunione con maggioranza e opposizione sulle missioni militari, il presidente del Consiglio ha spiegato: “Sulla Libia la linea italiana è perfettamente coerente: l’unica soluzione sostenibile è quella politica, ogni tentazione di imporre l’opzione militare è destinata al fallimento e comunque inaccettabile“.
“Ho incontrato più volte Khalifa Belqasim Haftar. Allorché mi informò della iniziativa militare gli dissi subito che stava commettendo un grave errore. Gli dissi che la violenza avrebbe generato altra violenza, sofferenze alla popolazione civile e avrebbe attirato terroristi anche da altri scenari di guerra”, ha raccontato Giuseppe Conte.
“Sul piano politico la nostra linea è coerente e la nostra presenza è costante. Pur consapevoli delle difficoltà incontrate dalle Nazioni Unite nel far avanzare il processo politico, abbiamo sempre sostenuto i suoi sforzi così come l’iniziativa tedesca riguardante la Conferenza di Berlino” con i leader europei e mediorientali.
“Anche Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdoğan“, si legge nel comunicato diffuso dall’Ansa, “dovrebbero partecipare alla Conferenza, a dimostrazione del loro forte coinvolgimento in questo processo. Questo non significa che parteciperemo tutti alla Conferenza sulla base di una medesima agenda”.
“Il nostro Paese non ha agende nascoste, questa è la nostra forza. Con qualsiasi attore straniero non ho mai avuto linguaggio o contenuti differenti. La nostra credibilità dipende anche dal fatto che abbiamo avuto sempre una linearità e coerenza di azione e obiettivi“, ha continuato Giuseppe Conte.
“Non siamo sicuri, allo stato attuale, che arriveremo a Berlino con una tregua formalmente sottoscritta. L’importante, comunque, è che si arrivi con un ‘cessate il fuoco‘ sostanziale”, ha spiegato.
“In queste settimane e in questi giorni ho sentito Vladimir Putin due volte e ho incontrato Recep Tayyip Erdoğan e Abdel Fattah al-Sisi”, ovvero i leader russo, turco e egiziano, “e ho mantenuto un costante contatto con gli altri leader europei“.
“Stiamo lavorando con la massima concentrazione e determinazione per rafforzare il ruolo dell’Unione Europea. Quale migliore garanzia per un futuro autonomo e indipendente della Libia, privo di ingerenze esterne?”, ha concluso Giuseppe Conte.