Giuseppe Conte chiamato Mago di Oz da Beppe Grillo e Draghi, rivelazione clamorosa: "Mi sfottevano insieme"
Giuseppe Conte risponde alle accuse di Beppe Grillo: dalle prese in giro con Draghi al simbolo del M5S, ecco cosa ha detto
Giuseppe Conte risponde alle accuse di Beppe Grillo. Sceglie una trasmissione del mattino per farlo, Mattino Cinque. Oltre a negare le critiche del fondatore del M5S, secondo cui lui e le sue proposte non venivano mai ascoltate, Conte fa riferimento alle prese in giro subite. L’epiteto "il Mago di Oz" sarebbe nato, dice, dal rapporto personale tra Grillo e Mario Draghi, che insieme lo avrebbero deriso velenosamente. "Non ne ho mai fatto una questione personale", commenta il leader del Movimento 5 Stelle.
Poi, sul nome e sul simbolo del Movimento, Conte conferma che non appartengono a Beppe Grillo, ma agli iscritti. Quali altre rivelazioni ha fatto Giuseppe Conte?
Il bullismo di Grillo e Draghi
Giuseppe Conte, intervistato a Mattino Cinque, ha risposto alle domande del presentatore in merito al video di Beppe Grillo che annuncia la "morte" del Movimento 5 Stelle. Durante l’intervista, Conte ha cercato di ricostruire i motivi della rottura tra il fondatore e gli iscritti al Movimento.
L’ipotesi dell’attuale leader del Movimento 5 Stelle è che Grillo abbia commesso un grave errore politico costruendo un rapporto personale con Mario Draghi, anteponendolo al volere della comunità che aveva creato.
Un retroscena che racconta Conte è quello relativo all’epiteto "il Mago di Oz". Questo nascerebbe proprio nei colloqui tra Grillo e Draghi:
Quando mi sfottevano un po’ velenosamente, ma io non ne ho mai fatto una questione personale. Durante il governo Draghi, io ho difeso le battaglie politiche.
Il M5S è morto?
La domanda "Il M5S è morto?" non è scontata e Giuseppe Conte sorprende con la sua risposta. Il leader del Movimento spiega che, in un certo senso, Grillo ha ragione: il Movimento 5 Stelle fondato da lui è effettivamente morto.
Diversa, invece, è la situazione dei principi e dei valori del Movimento, "perché – dice Conte – c’è stata una rifondazione da parte degli iscritti". Il Movimento 5 Stelle di oggi, prosegue, intende realizzare quei principi e valori in maniera ancora più radicale, guardando al futuro.
Allo stesso tempo, Conte comprende il tono risentito di Grillo: "La comunità lo ha sempre visto e sempre lo vedrà come fondatore". Allo stesso tempo, aggiunge, Grillo è venuto in sede solo una volta.
Il simbolo non è di Grillo
Infine c’è la questione del simbolo. Questo, secondo il presentatore, dovrebbe essere di Beppe Grillo perché lui è il fondatore. Giuseppe Conte dice che non è suo e ha una risposta alternativa.
In realtà non appartiene a nessuno, solo agli iscritti del Movimento. Una risposta comoda, ma che accompagna con una verità: non è stato registrato da Grillo.
E allora da chi? Secondo il racconto di Conte, il simbolo sarebbe stato registrato da Luigi Di Maio a nome del Movimento 5 Stelle e "per i partiti politici vale l’uso consolidato del simbolo". Quindi il simbolo non è di Grillo e non è di Conte.