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Giuseppe Conte accusa Grillo di sabotaggio sulla costituente del M5s, l'attacco dopo l'affondo dell'ex garante

Giuseppe Conte ha accusato Beppe Grillo di "tentativo estremo di sabotaggio" dopo la richiesta del fondatore del M5s di ripetere le votazioni

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Continuano le schermaglie fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sullo sfondo della Costituente del M5s. Il fondatore del Movimento ha avviato una battaglia legale e politica contro l’attuale leader, chiedendo la ripetizione delle votazioni: una mossa che Conte ha definito un “estremo tentativo di sabotaggio”.

La guerra fra Conte e Grillo per il M5S

La partita per la Costituente del M5S è tutt’altro che conclusa, con il fondatore Beppe Grillo che si mostra pronto a vendere cara la pelle e avversare Giuseppe Conte con tutti gli strumenti che ha a disposizione.

In questo senso è da leggere la mossa di Grillo nel notificare ufficialmente al Movimento la sua intenzione, in qualità di garante, di richiedere una nuova tornata di votazioni, in particolare quelle che mettono in discussione il suo ruolo.

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L’obiettivo potrebbe essere quello di ripetere il confronto ma cambiando strategia: si vocifera che Grillo possa puntare su un invito all’astensione, per far sì che non si arrivi al quorum necessario ad avallare la sua rimozione in qualità di garante.

La reazione di Conte alla mossa di Grillo

“Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio” ha commentato Giuseppe Conte sui social. “Ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al ‘qui comando io’ e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente” ha accusato l’ex premier.

Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio ci sta dicendo che non conta più la regola democratica ‘uno vale uno’, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme” ha aggiunto Conte.

“Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo”.

Cosa succederà ora nel M5S

La battaglia riceve ovviamente reazioni e commenti contrastanti fra “contiani” e “movimentisti” nostalgici di Grillo.

Secondo Vittoria Baldino, intervenuta a La7, il garante “effettivamente è un ruolo con dei poteri abnormi. Quindi Beppe ha la facoltà e le prerogative di fare e strafare quello che vuole, ma a un certo punto dovrà prendere atto di quello che la base vuole. Lo può fare, ma credo che sia controproducente anche per se stesso” ha sottolineato.

“Noi siamo entrati nel Movimento perché lui ci ha insegnato che cosa fosse la democrazia diretta e questo è stato un esercizio meraviglioso di democrazia, che il mondo ci sta invidiando perché non l’aveva fatto nessuno prima” ha aggiunto.

“È opportuno che Conte adesso si faccia il suo simbolo, ‘Oz con i 22 mandati’, e lasci perdere quel simbolo lì” osserva invece Enrico Maria Nadasi, il commercialista di Grillo, ascoltato da Adnkronos. “Il Movimento che abbiamo fondato non può essere stravolto. Se continua col simbolo del Movimento, si valuterà il da farsi”.

Fonte foto: ANSA

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