Giuramento di Mattarella, al bis per la presidenza della Repubblica: discorso e insediamento. Diretta
È il giorno di Mattarella: alle 15.30 rinnova il giuramento come presidente della Repubblica al suo secondo mandato settennale
A Montecitorio si è concluso il giuramento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al secondo mandato dopo una settimana di trattative ed elezioni. Mattarella ha prestato giuramento sui rintocchi della campana della Camera, mentre 21 salve di artiglieria sono esplose dal Gianicolo. Il presidente ha poi visitato l’Altare della Patria insieme al premier Draghi, rendendo omaggio al Milite Ignoto con la classica corona d’alloro. Al termine Mattarella è ritornato al Quirinale, dove si è svolta la cerimonia di insediamento.
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Giuramento di Mattarella, la diretta
17.12 – Il presidente della Repubblica ha porto il suo saluto alle alte cariche dello Stato con un breve discorso di ringraziamento. Al termine ha ricevuto gli onori militari e il collare di Gran Croce decorato di gran Cordone, l’onorificenza più alta della Repubblica. Infine ha lasciato il Quirinale. Così si è concluso l’iter con cui Sergio Mattarella ha ufficialmente iniziato il suo secondo mandato da Capo dello Stato.
17.06 – Nella Sala dei Corazzieri prende il via la cerimonia di insediamento del Capo dello Stato. Prima di lui prende la parola la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sono presenti anche tutti i ministri del Governo.
17.00 – Dopo aver fatto rientro al Quirinale, il presidente della Repubblica si è recato nella Sala degli Specchi. Qui ad attenderlo i presidenti di Camera e Senato e il presidente della Corte costituzionale appena eletto, Giuliano Amato. Insieme si trasferiranno nella Sala dei Corazzieri, dove porgerà il suo saluto alle più alte cariche istituzionali.
16.47 – Dopo le note dell’Inno di Mameli, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha pronunciato il suo discorso di ringraziamento nei confronti del presidente della Repubblica. Al termine Sergio Mattarella è salito sulla Lancia Flaminia 355 decappottabile insieme al presidente del Consiglio, il segretario generale del Quirinale e il militare della Marina aiutante di campo. Il Capo dello Stato viene scortato dai Corazzieri a cavallo e dai motociclisti. L’auto presidenziale venne utilizzata per la prima volta da Giovanni Gronchi in occasione della visita in Italia della Regina Elisabetta II.
16.36 – Risuona la canzone del Piave mentre Sergio Mattarella sale a seguito dei corazzieri per deporre la corona d’alloro come tributo al Milite Ignoto. In cielo volano le Frecce Tricolori.
16.25 – Il presidente è uscito dal palazzo di Montecitorio ed è salito a bordo dell’auto blu che lo porterà all’Altare della Patria insieme al presidente del Consiglio e al segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.
16.14 – “Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia“. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando le ultime parole di David Sassoli conclude il suo intervento nella cerimonia di insediamento in corso a Montecitorio. L’Aula gli ha riservato diversi minuti di applausi. In totale sono stati 55 i momenti di ovazione riservati al Capo dello Stato da parte dei grandi elettori. “Dignità” è stata la parola più presente nel discorso del Capo dello Stato, che l’ha utilizzata ben 18 volte, seguita da Italia (14) e Paese (11). Nel discorso del 2015 le 3 parole più usate furono Costituzione (9), Paese (8) e Comunità (7).
16.10 – “Dignità – ha detto ancora il presidente Sergio Mattarella – è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”.
16.08 – Il discorso del Presidente della Repubblica tocca anche la questione giovani. “Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura – ha detto Mattarella – come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità”. “La dignità – ha evidenziato – è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società”.
16.06 – Il capo dello Stato ha salutato il Pontefice. “A Papa Francesco, al cui magistero l’Italia guarda con grande rispetto, esprimo i sentimenti di riconoscenza del popolo italiano”. Nel suo discorso anche un omaggio a Monica Vitti, scomparsa ieri. “Consentitemi di rendere omaggio a Monica Vitti grande protagonista della vita culturale del nostro paese”.
16.01 – Il capo dello Stato ha parlato anche del nodo della giustizia. “Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell’inviare un saluto alle nostre Magistrature – elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società – mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività”.
15.57 – Un passaggio del discorso di Mattarella è stato dedicato anche alla crisi Ucraina. “Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro, in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale”. “Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l’aggressione da parte dei suoi vicini”.
15.52 – “Quel che appare necessario – nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che – particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese – il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione”.
15.48 – “Rafforzare l’Italia significa anche metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l’Europa, affinché questa divenga più efficiente e giusta; rendendo stabile e strutturale la svolta che è stata compiuta nei giorni più impegnativi della pandemia. L’apporto dell’Italia non può mancare: servono idee, proposte, coerenza negli impegni assunti”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Parlamento. “La Conferenza sul futuro dell’Europa non può risolversi in un grigio passaggio privo di visione storica ma deve essere l’occasione per definire, con coraggio, una Ue protagonista nella comunità internazionale“.
15.43 – “Su tutti questi temi – all’interno e nella dimensione internazionale -è intensamente impegnato il Governo guidato dal Presidente Draghi; nato con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell’emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell’Europa. Al Governo esprimo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro”. Un applauso si è levato dall’Aula della Camera quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha citato il governo Draghi ringraziandolo e augurandogli buon lavoro.
15.39 – Sergio Mattarella ha voluto ricordare fin da subito “medici, infermieri e volontari impegnati a portare avanti la campagna vaccinale”. A queste parole i grandi elettori presenti in Aula e i rappresentanti del Governo si sono alzati in piedi e hanno applaudito lungamente. Ha proseguito sottolineando come “Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze” poiché “la lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni”.
15.36 – “Viviamo in una fase straordinaria in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa” ha proseguito il presidente, ricordando che “siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale”.
15.32 – “Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni – ha esordito – hanno fatto la loro scelta. E’ per me una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità, alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica”. Sono stati “momenti travagliati per tutti, anche per me“, ha detto.
15.30 – Il presidente Sergio Mattarella è accolto all’Aula della Camera da un lungo applauso.
15.00 – Fonti di maggioranza riferiscono all’Ansa che il leader della Lega Matteo Salvini è risultato positivo al Covid, per cui non sarà presente al giuramento di Mattarella.
Giuramento del presidente della Repubblica, le tappe
Il presidente è accompagnato dal suono della campana di Montecitorio per tutto il tragitto dalla residenza romana fino alla Camera, dove pronuncia il giuramento. In contemporanea, il cannone del Gianicolo spara 21 salve, secondo quanto previsto per la cerimonia per il capo di Stato.
Arrivato a Montecitorio, il presidente riceve gli onori militari dall’Arma dei carabinieri in alta uniforme, dopodiché si dirige verso l’Aula della Camera, dove sono esposte 21 bandiere e drappi rossi.
A quel punto il presidente rivolge il suo messaggio al Paese. Al termine del discorso, si dirige all’eterno, dove gli rendono omaggio i Corazzieri Guardie del presidente della Repubblica. Segue l’Inno di Mameli in piazza Montecitorio.
Al termine della cerimonia, sale sulla Lancia Flaminia 355 decappottabile insieme al presidente del Consiglio e il segretario generale del Quirinale, e insieme si dirigono verso l’Altare della Patria.
Infine, scortato dai Corazzieri a cavallo e dai motociclisti, il presidente viene accompagnato al Quirinale, dove riceve gli onori militari e il collare di Gran Croce decorato di gran Cordone, l’onorificenza più alta della Repubblica.