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Giuliano Amato lascia Commissione Algoritmi dopo l'attacco di Giorgia Meloni: il retroscena sulla nomina

Giuliano Amato ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della Commissione Algoritmi sull'Intelligenza Artificiale dopo la conferenza di Giorgia Meloni

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Dimissioni immediate. Dopo la conferenza stampa tenuta da Giorgia Meloni giovedì 4 gennaio, l’ex premier Giuliano Amato ha deciso di lasciare la presidenza della Commissione Algoritmi, gruppo di studio sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale (IA) istituito a ottobre 2023. La presidente del Consiglio ha sottolineato come la nomina non fosse stata una sua iniziativa, e proprio questa affermazione ha spinto Amato a lasciare. Non è però mancato il suo retroscena sulla questione.

Le dimissioni di Giuliano Amato dalla Commissione Algoritmi

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Giuliano Amato ha annunciato le dimissioni dalla Commissione Algoritmi.

Il tutto con una battuta: “Peccato, ci perdono qualcosa, ma a me semplificherà la vita”.

giuliano amato commissione algoritmiFonte foto: ANSA
Giuliano Amato

Il retroscena di Amato sulla nomina

La nomina di Amato è stata caldeggiata dal sottosegretario con delega all’informazione, Alberto Barachini, in quota Forza Italia: ne era nato uno scontro interno alla maggioranza, dato che il nome di Amato non sarebbe stato appoggiato da Giorgia Meloni, nonostante si tratti – come spiegato da Amato – di “una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico”.

Come riportato mesi fa da Avvenire, la premier si era lamentata di essere rimasta all’oscuro della scelta, vedendo poi il ruolo assegnato di fatto a un politico esperto, ma comunque legato alla sinistra.

Ricostruzione confermata di fatto durante la conferenza stampa del 4 gennaio alla Camera dei Deputati:

 “Credo si sappia che non è stata una mia iniziativa e ho detto tendenzialmente quello che pensavo, ma al di là di questo non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale”.

Di fatto, la premier ha intrecciato due argomenti: la Commissione Algoritmi e le parole di Amato sulla Corte Costituzionale, attraverso le quali il presidente emerito della Consulta ha parlato di “democrazia a rischio“.

Giorgia Meloni ha aggiunto:

“Perché si pone il problema? Perché entro la fine del 2024 il Parlamento deve nominare 4 giudici della Corte Costituzionale e quindi c’è ‘un rischio di deriva autoritaria’. Questa idea di democrazia per cui quando vince la sinistra deve poter esercitare tutte le prerogative e quando vince la destra no, temo necessiti di alcune modifiche di carattere costituzionale”.

Su questo punto, però, Amato controbatte sul Corriere della Sera:

Ma io non ho assolutamente parlato dell’elezione dei giudici della Corte. Ho evidenziato un altro problema, come sa chi ha letto davvero l’intervista (su Libero Quotidiano, ndr). Ho parlato dell’accoglienza delle decisioni della Corte, chiunque l’abbia eletta, e ad oggi in Italia non è mai stata la presidente del Consiglio a porre questa questione. Hanno cominciato altri esponenti della sua maggioranza, ma non lei”.

Cos’è la Commissione Algoritmi

La Commissione Algoritmi, come spiegato da Wired subito dopo la sua istituzione alla fine di ottobre, ha come obiettivo la valutazione dei costi/benefici relativamente all’applicazione dell’IA nel mercato dell’editoria e sul giornalismo: dalle immagini e dai video fake all’uso di chatbot per scrivere articoli e libri, ma non solo.

Ci sono poi 13 esperti, nominati da Alessio Butti, sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione: il comitato ha tempo fino al 31 gennaio 2024 per stilare una serie di indirizzi nel campo dell’intelligenza artificiale da fornire allo stesso Butti, uno degli esponenti di Fratelli d’Italia più ascoltati da Giorgia Meloni.

Gli esperti sono:

  • Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di Matematica e informatica presso Università degli Studi della Calabria: è il coordinatore del programma;
  • Viviana Acquaviva, astrofisica;
  • Padre Paolo Benanti, docente presso la Pontificia università gregoriana;
  • Guido Boella, prorettore dell’Università di Torino;
  • Virginio Cantoni, docente emerito dell’Università di Pavia;
  • Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche;
  • Rita Cucchiara, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia;
  • Agostino La Bella, docente dell’Università di Tor Vergata;
  • Silvestro Micera, docente all’Ecole polytechnique fédérale de Lausanne;
  • Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano;
  • Edoardo Carlo Raffiotta, avvocato costituzionalista;
  • Ranieri Razzante, docente di tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università Suor Orsola Benincasa.
  • Marco Camisani-Calzolari, divulgatore ed esperto di digitale, già consulente dal punto di vista della comunicazione del team di Butti.

C’è però da fare un distinguo.

La commissione messa in piedi da Butti non c’entra con la Commissione Algoritmi di Alfredo Barachini: il team appena lasciato da Amato, infatti, si occuperà dell’impatto degli algoritmi nel mondo dell’informazione.

Quella di Butti sembra sostanzialmente un doppione e il fatto che esista potrebbe rappresentare l’ennesima prova dei mugugni di Giorgia Meloni dopo la nomina di Amato da parte di Barachini.

La Commissione di Luigi Di Maio nel 2018

Tra i nomi scelti da Butti spiccano quelli di Cucchiara e Benanti, già presenti tra i 60 esperti di AI e blockchain convocati da Luigi Di Maio nel 2018, quando era ministro per lo Sviluppo economico.

Quella commissione produsse un piano nazionale sugli algoritmi nel 2021, raccomandando la ricerca e l’applicazione dell’AI rafforzando le relazioni tra pubblico, privato, università e centri di ricerca, ma anche di testare le applicazioni di AI derogando alle norme comuni in uno spazio limitato, fino a investire sulla formazione.

Due anni dopo quel piano nazionale, un’altra Commissione: si è al punto di partenza.

Chi è padre Paolo Benanti, il nuovo presidente al posto di Amato

E proprio padre Benanti è stato scelto da Barachini come nuovo Presidente della Commissione AI per l’informazione, come annunciato da Barachini venerdì 5 gennaio.

Professore della Pontificia Università Gregoriana, è l’unico italiano membro del Comitato sull’intelligenza artificiale dell’Onu.

“In questi mesi di lavoro ho potuto conoscere la sua competenza e il suo equilibrio. Per questo sono onorato che abbia accettato l’incarico. Torniamo a lavoro dopo le feste natalizie con fiducia e con il desiderio di giungere presto a una prima relazione da presentare alla premier Meloni e al collega Butti”, ha spiegato il sottosegretario, citato dall’Ansa.

giuliano-amato-commissione-algoritmi-meloni Fonte foto: ANSA
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