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Giovanni Donzelli e la teoria delle lobby contro Meloni e FdI sul caso Giambruno: Forza Italia teme ritorsioni

Giovanni Donzelli, esponente di spicco di FdI, parla di lobby per il caso Giambruno, ex compagno di Meloni. Forza Italia ora teme vendette politiche

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Giovanni Donzelli non si sbilancia sul caso Giambruno e sposa la linea di Giorgia Meloni, cioè quella del silenzio. Poi passa a parlare di non meglio precisate lobby che tramerebbero nell’ombra contro FdI. Nel frattempo alcuni esponenti di Forza Italia temerebbero una vendetta politica per il “terremoto” innescato dai fuorionda pubblicati da Antonio Ricci.

Donzelli: “Meloni ha dimostrato di essere forte”

“Con chi ce l’aveva Giorgia nel post sui social? Non con voi, amici di La7, a furia di criticarci noi cresciamo nei sondaggi, siete diventati un amuleto”. Così Donzelli nel replicare a un giornalista di un talk della rete di Urbano Cairo.

Con La7 no, forse con Mediaset su cui va in onda Striscia la Notizia, cioè il programma che ha fatto deflagrare il caso Giambruno? “Ma no, nessun problema”, dice Donzelli che aggiunge: “Ma se non ne parla Giorgia, come faccio a parlarne io? Di certo Giorgia non si è resa vulnerabile, ha dimostrato che è forte”.

Fonte foto: ANSA

Tutto tranquillo dunque? Secondo alcuni retroscena di palazzo non proprio. Indiscrezioni rivelano che in Forza Italia c’è chi teme ritorsioni a livello politico per via dei fuorionda di Giambruno.

Si mormora inoltre che i rapporti fra la premier e i Berlusconi, dopo il “Giambruno gate”, si siano raffreddati parecchio, nonostante Pier Silvio, amministratore delegato di Mediaset, avrebbe provato a convincere la Meloni che Antonio Ricci avrebbe agito in totale autonomia, senza informare i vertici del Biscione.

Donzelli spiega la “legge di Striscia la Notizia”

E Donzelli crede alla tesi che Antonio Ricci ha fatto tutto di testa sua? “Striscia è Striscia – spiega il membro di FdI -, ha sempre fatto così. Mi ricordo quando da ragazzo dentro An ero vicino a Maurizio Gasparri. E Ricci lo attaccava proprio mentre stava facendo la legge sulle televisioni che, mettiamola così, certo non dispiaceva a Mediaset. Maurizio si sfogava: ma come io faccio la legge per Mediaset e loro mi trattano in questo modo? È la legge di Striscia“.

L’attacco a non meglio precisate lobby

Nelle scorse ore si è tenuta la festa per il primo anno di governo. Donzelli spiega che l’evento non è stato rovinato dai fuorionda di Giambruno.

“Tanto per noi ogni mese ce n’è una – sostiene Donzelli -. Se avessimo fatto la festa sette mesi fa, avreste detto che era rovinata per il caso Cospito. Se l’avessimo fatta due mesi fa, per il figlio di La Russa o per la Santanchè. Siamo abituati ad essere attaccati”.

E ancora: “Perché questi attacchi? La verità è che a certi ambienti non andiamo giù. Lobby abituate a entrare nelle stanze del potere, tecnici che andavano a fare i ministri, ma anche alcuni dirigenti dei ministeri che si erano assuefatti alla debolezza della politica, mentre Meloni ne ha ripristinato la forza”.

“Ma non solo Meloni: anche Conte e Schlein, nell’altro campo, hanno fatto capire di non essere disposti a grandi coalizioni o a governi tecnici”, conclude Donzelli.

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